Il Recovery Fund che nessuno vuole
In un testo pubblicato su questa rivista, facevo notare che negli ultimi cinquanta anni l’Italia ha accumulato un enorme debito pubblico a causa di interessi usurari imposti dal cosiddetto “libero mercato”. Ancora oggi il nostro Paese paga un 2% in più rispetto ad altri paesi, come la Francia o la Spagna, i cui fondamentali dell’economia non sono migliori dei nostri.
Imputavo questa negativa circostanza ad una sorta di pedaggio che siamo costretti a versare, non per ragioni oggettive di mercato o di affidabilità nella gestione del governo, che cinquanta anni di super pagamenti puntualmente effettuati renderebbero grottesche. Piuttosto vedevo la causa nell’attitudine della nostra classe dirigente e politica di accontentarsi di ciò che passa il convento. Appunto: la sottocultura dell’accattonaggio.
Tutto questo emerge con forza in questi giorni. Il presidente del consiglio Conte e il governo si battono tenacemente per imporre all’Europa il Recovery Fund, che non è il tentativo di far pagare ad altri il nostro debito pubblico. È invece l’occasione per stabilire che d’ora in avanti i tassi d’interesse sul debito devono essere simili, per tutti i Paesi europei. Alcuni di questi si oppongono, e non sono tra i più virtuosi sul piano etico, e neanche tra i più “frugali” visto l’alto debito privato dei loro cittadini. Francamente non si capisce il perché.
Si oppone anche la Germania, il Paese con il maggiore peso d’Europa, le cui grandi banche sono probabilmente tra quelle che determinano il cosiddetto “libero mercato”. Ma, grazie all’eccellente governo Conte e ad altri otto Stati membri, tra cui la Francia e la Spagna, i nodi stanno venendo al pettine.
Italia e Germania
La Germania è in grande imbarazzo e non fa più la voce grossa. Ursula Von der Leyen, esponente politico tedesco, presiede il governo europeo, eletto solo un anno fa con i voti determinanti del Movimento 5 Stelle. Inoltre, il turno tedesco alla guida dell’Unione, offre alla cancelliera Angela Merkel due possibilità: avallare da subito il Recovery Fund e possibilmente potenziarlo, oppure decretare la morte per Coronavirus (e già…) del progetto europeo.
In Italia diversi partiti non capiscono o fanno finta di non capire. I partiti dell’opposizione, come Forza Italia, e una parte dei partiti della maggioranza, come il Partito Democratico, Italia Viva e LeU, prendono quotidianamente di mira il governo e soprattutto