Promotrice di un’idea che diventi istanza al Presidente della Repubblica: conferire riconoscimenti agli eroi dello spettacolo. Così, Monica Guerritore, in questi giorni, in un programma televisivo. La si vede spesso sul piccolo schermo, semplice nell’aspetto, nei modi e nelle parole e ricca di contenuti. Battagliera, sempre, sempre di più, per cose positive e meritorie nel sociale. Per gli ideali, i simboli delle cose vere e autentiche. In questo senso il teatro ha un ruolo importante, non sempre facile da svolgere, specie quando le risorse finanziarie inadeguate, o peggio, lo rendono claudicante, misconosciuto. Sono i casi in cui gli eroi dello spettacolo sono costretti ad alzare il livello del loro eroismo. Da sostenere in pieno, l’idea della valorosissima attrice. Pugnace. È scritto nel suo nome, no? Anche se Guerritore non è un errore dell’anagrafe e anche se, da quando ebbi il piacere di incontrarla (molti anni fa, a Taormina Arte, in una splendida estate, tra pranzi avvolti in una scenografia mozzafiato), mi è capitato talvolta, con scherzosa ammirazione, di chiamarla Guerritrice.