Io sono io e chi mi precede non c’entra nulla con me. Ma non è quello che esce dal “recinto dei denti” dei politicanti. In realtà dicono: il mio programma non ha nulla a che vedere con quello di chi mi precede. Ma questo non è realtà. L’ostentata discontinuità è di natura fisica: io peso kg 80 e quello di prima kg 70, il mio naso è lungo e quello di prima poco meno, dunque sono nel terreno della discontinuità, amici elettori in quiescenza. Ma un neologismo è in agguato: io discontinuo, tu discontinui, egli ecc. Senza complemento oggetto. Azione intransitiva che non passa ad altri, ma ricade su me stesso. E gli italiani stanno a guardare, anche la mano sinistra che con forza blocca l’impetuoso e impietoso braccio destro proteso in avanti. (Luck-Ba)