Tra le distopie viste al cinema e in tv, questa è diversa, riesce ad essere tanto più assurda quanto divertente, senza prendersi troppo sul serio. Dinamico, eccessivo, critico verso la società iper-connessa e verso il mercato dell’intrattenimento.
Se ci sia o no un messaggio dietro tutto ciò, non è chiaro; di certo non c’è via d’uscita. La perdita della privacy, della dignità e dell’autocontrollo raggiunge vette liriche. La dinamica è vertiginosa e il finale senza grandi rivolgimenti nella situazione.