Interpreta sia il candidato sindaco in gara per un altro mandato che quello di commissario governativo incaricato, grazie a finanziamenti fuori bilancio, della realizzazione di opere di cui la città era in attesa da tempo ma che stavano nei cassetti per il costo. Questo ruolo si rafforza perché il Comune di Milano è proprietario di quote determinanti in aziende quotate sui mercati di borsa come l’AEM. Altre come la Sea o la Metropolitana Milanese sono invece possedute totalmente.
Con i fondi provenienti dal PNNR, Recovery Fund o Next Generation, il disegno dei confini tra sistema pubblico e sistema privato viene rafforzato con una nuova attribuzione di ruoli e senza più velleità di privatizzazioni.
A suo agio nell’interpretare il ruolo, che Mario Draghi rappresenta a livello nazionale, il sindaco Beppe Sala si propone come realizzatore sicuro e in tempi rapidi del pacchetto di opere promosse dalla disponibilità dei fondi europei. Su Milano si concentrano gli interessi dell’Unione Europea e dei suoi soci forti Germania e Francia oltre che della quasi totalità degli investitori esteri presenti in Italia. Le aziende municipalizzate devono realizzare i progetti secondo la tempistica dei finanziamenti. Milano si ritrova sotto tutela così come il Paese.
La prossima amministrazione andrà in scadenza in pratica in coincidenza con il pagamento dell’ultima rata di finanziamento dei fondi Ue. Poi ci sarà l’anno delle Olimpiadi Invernali, ma viste quelle di Tokio è difficile prevedere un successo. Un programma densissimo che non si vuole in nessun modo non rispettare. Vedasi la rigidità nella trattativa per il nuovo stadio di fronte alle incertezze di uno dei due finanziatori, il presidente dell’Inter Steven Zhang.
Nel cassetto il Comune di Milano sceglie opere non rischiose dal punto di vista della tempistica e della esecuzione, opere con tempi certi, di media difficoltà tecnica e politicamente poco divisive. Nessuno si opporrà a una rete estesa di teleriscaldamento, a una nuova Biblioteca Centrale, una nuova ala del Museo d’Arte Contemporanea, a qualche stazione della metropolitana con allungamento delle linee in aggiunta a delle tramvie.