A proposito dell’emissione l’emissione di bond comuni per 500 miliardi di euro da parte di Emmanuel Macron e Angela Merkel.
I giornali italiani dichiarano che è qualcosa di inimmaginabile fino a pochi mesi fa. Un brivido di emozione anima l’establishment italiano. Forse è il primo passo per la mutualizzazione del debito e forse anche la nascita di una fiscalità confederale europea. È comunque una proposta che dovrà essere approvata dai membri della UE.
Intanto nel mezzo della maggior recessione dal secondo dopoguerra, la Germania finanzia, previa sospensione del Patto di Stabilità, il proprio sistema produttivo. L’entità del finanziamento è più che doppia. Alcuni parlano addirittura di statalizzazione dell’Economia. Sbaglierebbe chi pensasse che sia un intervento solo legato alla recessione per pandemia. La Germania deve soprattutto finanziare il rinnovo della sua industria e la modernizzazione della società. Quella rivoluzione industriale, digitale e informatica, il cui cuore è in California, su cui gli USA sono incamminati da tempo, è completamente sfuggita alla Germania.
I conflitti sull’entità della spesa della UE e l’entità dell’intervento della BCE si basano sull’entità delle risorse disponibili. Non ci sono soldi per tutto. Il salto in avanti dell’economia tedesca deve essere di un’intensità impressionante perché è molto il terreno perduto. La discussione con la UE sugli Eurobond sta in questo. Una vera mutualizzazione del debito potrà avvenire più avanti ma per una somma inferiore. Il caso degli USA è esemplare. Per lungo tempo il debito federale è stato una frazione minima della somma del debito dei singoli stati USA. Quello che sta avvenendo adesso è una rinazionalizzazione completa delle politiche industriali.
Essa, per l’Italia, avendo il nostro Paese sciolto le Partecipazioni Statali per far cassa e entrare nella UE. Ma la Germania non ha altre alternative storiche che quella di continuare a essere una nazione industriale e il cuore produttivo dell’Europa. La Francia è la terra del dirigismo alla Colbert. Con precisione Angela Merkel e Emmanuel Macron prepareranno nei prossimi mesi un piano dettagliato delle risorse spettanti a ogni membro della UE. La sentenza della Corte Costituzionale tedesca sulla proporzionalità nell’ acquisto del debito emesso dagli stati della UE verte proprio su questo punto. Non è un messaggio in bottiglia alla BCE. La proporzionalità va rispettata e così anche il divario nella potenza politica e economica.