Il digitale è per propria natura kairetico. Cosa è il Kairòs. Meglio, chi è il Kairòs? E’ la personificazione della opportunità.
Gli antichi greci la rappresentano come un giovane efebo nudo, con ali ai piedi, che sta per alzarsi da uno sgabello per correre. Ha lunghi capelli che, anziché andare indietro, sono portati dal vento, nella stessa direzione della corsa. Ha la chierica per non farsi prendere per i capelli e porta in una mano un bisturi e nell’altra una bilancia. Misura la vita.
Il Kairòs non è prevedibile e ci dice della giusta misura, dell’adeguatezza, della mira esatta, della via giusta. Si tratta non solo dell’occasione propizia ma anche del momento critico che apre a delle opportunità.
Il sinologo François Jullien, per descrivere la differenza (oggi molto significativa) tra il mondo cinese e quello dell’antica Grecia, così commenta a questo proposito: ”L’occasione è la piccolissima fessura che appare nel corso delle cose e nella quale l’azione si inserisce per “aggrapparsi” al mondo. É la stretta finestra che si apre inopinatamente in seno all’opacità di uno svolgimento, assumendo per un tempo minimo la funzione di “crinale” favorevole all’intervento. Attraverso l’occasione, ecco che il soggetto agente si trova in fase con il mondo. I cinesi non hanno mai abbandonato il Kairòs”.
È noto che il pensiero greco ha iniziato a sviluppare il tema dell’occasione prima ancora della nascita della filosofia. Presso i poeti gnomici, in Pindaro e nei tragici, troviamo scritto che l’occasione, kairòs, è la signora del mondo, da essa dipendono, in ultima istanza, le vittorie e le sconfitte. Ma poi è successo qualcosa e abbiamo pensato e voluto che il mondo sia di per sé prevedibile in modo da renderlo “nostro”.
Abbiamo avuto la metafisica. Abbiamo avuto prima la filosofia (nemica dell’arte) e poi la scienza (sorella nemica dell’arte) e per questo abbiamo dimenticato il Kairòs (solo l’arte ne ha conservato memoria, ma solo memoria).
Ora, dove ritroviamo il kairòs nel nostro tempo? Intanto nel digitale; inoltre, nella cibernetica che opera sempre in feedback (nell’eterno ritorno del sempre uguale e del sempre diverso). Lo ritroviamo ancora nella fisica e nella genetica. Non è vero che tutto è prevedibile. Comunque, là dove tutto è prevedibile, non si dà libertà. Ben venga il Kairòs.