Il rapporto tra Milano e i Comuni fuori dalla Tangenziale
Milano prima del Covid guardava con malcelato senso di superiorità al territorio al di là della Tangenziale. Da una parte c’era Milano con ambizioni di città stato, capitale del Sud Europa, dall’altra il resto imprigionato in manifatturiero e logistica. Attività profittevoli ma anche schiave di una concorrenza internazionale spietata e di catene di valore inflessibili nella ripartizione degli utili. Non era semplicemente una questione di amministrazioni di diverso colore. Milano al Pd e fuori tutti i comuni a giunte di centrodestra. Era soprattutto la differenza tra un’economia dei servizi con le celebrate eccellenze del Food, Design, fiere e turismo e il resto legato a manifatturiero e logistica, che dalla crescita e dagli utili venivano baciati in misura modesta.
I numeri
I numeri ora dicono qualcosa di diverso. Secondo la Confindustria la produzione industriale a luglio è a + 7,5% rispetto a giugno. Gli ordini sono a +6,6% a luglio rispetto a un + 5,4% di giugno. I territori al di là della tangenziale con il tessuto economico industriale si stanno riprendendo a velocità superiore rispetto a quella di Milano.
Lo stato dell’economia dei servizi a Milano
Per i servizi senza entrare del merito del catastrofico andamento di Fiere, intrattenimento, alberghi si può guardare a un dato che segnala la drammaticità in cui si trova l’economia dei servizi di Milano. E’ un dato insolito. Come è noto il Duomo di Milano è forse l’unica cattedrale gotica al mondo in cui sia possibile salire sul tetto passeggiabile. E’ una delle grandi mete turistiche oltre al Cenacolo, Castello Sforzesco con la Pietà di Michelangelo, Galleria Vittorio Emanuele II, la Scala e Quadrilatero della Moda.
I numeri degli ingressi al Duomo
Nella sola ultima settimana di giugno del 2019 secondo la Veneranda Fabbrica del Duomo sono stati venduti circa 57 mila biglietti per vedere Milano dal tetto del Duomo .Quest’anno nella stessa settimana solo 5000. Nel 2019 a Milano sono arrivati 11 milioni di persone per turismo, affari, relazioni culturali. Sono più di otto volte i residenti di Milano. A fine 2020 ne dovrebbero arrivare circa tre milioni se la situazione non peggiora.
I problemi che affrontano Milano e i comuni al di là della Tangenziale sono molto diversi. Milano perde forza attrattiva perché perdono settori come hospitality, cultura, affari, causa isolamento da Covid.
Nei comuni del territorio lombardo si vive una severa recessione industriale ma senza gli esiti catastrofici che si può avere a Milano. Il capoluogo lombardo si gioca le ragioni del successo che a partire dal 2008 e dall’EXPO l’hanno risollevata. I destini di Milano e dei comuni al di là della Tangenziale divergono come mai nel recente passato.