Pontus Lidberg, Centaur
Pontus Lidberg, nato a Stoccolma nel 1977, coreografo e filmmaker, figlio di una psicologa e uno psichiatra, è uno dei nomi forti della scena della danza scandinava odierna, con una solida formazione: a Stoccolma ha studiato alla Royal Swedish Ballet School e a Parigi al Conservatoire de Musique et de Danse. Ha poi ottenuto un master in Contemporary Performing Arts della University of Gothenburg.
È direttore artistico del Danish Dance Theatre a Copenhagen dalla primavera 2018.
Ha al suo attivo lavori commissionati dall’Opéra di Parigi (Lesnoces), dal New York City Ballet (The Shimmering Asphalt), dai Ballets de Monte-Carlo (Summer’sWinter Shadow), dal SemperoperBallett di Dresda (In Anderen Raum), dalla Martha Graham Dance Company (Woodland), dal Ballet du GrandThéâtre de Genève (una Giselle moderna, migrante), dai Balletboyz (Rabbit), dal Beijing Dance Theatre (Luminous), da Acosta Danza (Paysage, Soudain, La nuit), da Morphose The Wheeldon Company (Metamorphoseone)e dal Royal Sweedish Ballet (Raymonda).
Ha montato anche, tra l’altro, un suo Faune per il proprio gruppo nel 2011.
I suoi film The Rain (2006), carico di emozioni forti, con Hedda Staver Cooke, Yvan Auzely (l’Albrecht della Giselle di Mats Ek), Pontus Lidberg stesso e Giovanni Bucchieri, Alicia Vikander, Filip Gauffin, su musica di Joni Mitchell, David Lang, Hugo Therkelson, Jacques Brel, Oswaldo Farres, Sergei Rachmaninov https://vimeo.com/160715011 e Labyrinth Within (2010) per sé e con Wendy Whelan e il breaker Giovanni Bucchieri, https://www.youtube.com/watch?v=n-P73O1V0PI hanno avuto significativi riconoscimenti, mentre Written on Water (2019) https://vimeo.com/262194090 con Aurélie Dupont, ora direttrice del ballo all’Opéra de Paris, e Alexander Jones al suo fianco, sarà frutto di una positiva azione di fundraising.
In questo 2020 di solitudine degli artisti Pontus ha reagito creativamente con l’elegante Drawing to a Close, commissionato per la visione online https://www.guggenheim.org/video/drawing-to-a-close-by-pontus-lidberg-wpa-virtual-commission
Pontus Lidberg con Centaur
Il Festival Oriente Occidente di Rovereto, dopo Siren, la creazione sul tema uomo-donna, uomo-animale, di Lidberg che nel 2019 debuttò al Teatro Zandonai in prima assoluta, quest’anno, il quarantesimo della manifestazione trentina, ha ospitato il nuovissimo Centaur, seconda tappa di una riflessione sull’uomo, in questo caso in rapporto con l’intelligenza artificiale.
Centaur fa muovere uomini e donne ad opera di una creatività- voce guida digitale, “David”, che dirige i loro percorsi danzanti sulla scena.
Cecilie Waagner Falkenstrøm ha collaborato per l’installazione A. I.,Tomonaga Tokuyama per la programmazione visuale e l’Università di Danimarca per la programmazione computeristica.
Gli ordini dell’algoritmo-coreografo, visualizzati nella proiezione sullo sfondo, danno le istruzioni per ogni singolo performer, indicando da dove spostarsi e verso quale punto andare, enumerando via via le posizioni da raggiungere.
L’I.A. onnisciente analizza le personalità dei ballerini, processa la musica, ha una velocità di calcolo spazio-temporale molto superiore a quella umana.
Nella seconda parte di Centaur, la danza prende più corpo e più colore con allusioni alla mitologia dell’antica Grecia, dove centauri, metà uomini e metà cavalli, arcieri e discoboli popolano la statuaria e la pittura vascolare.
Ibridare l’intelligenza uomo-macchina qui è forse un processo di umanizzazione dell’algoritmo o forse un atto di resistenza alla tecnologia dominatrice.
Siren di Pontus Lidberg
https://www.auditorium.com/evento/pontus_lidberg_danish_dance_theatre-19867.html
https://www.cubadebate.cu/fotorreportajes/2018/11/02/una-sirena-en-la-habana/#.X29o1i8QOqk
Centaur di Pontus Lidberg
https://www.crushsite.it/it/danza-teatro/2020/danish-dance-theatre-centaur.html
Giselle di Pontus Lidberg