Gli Yoga Sutra sono uno dei testi fondamentali dello yoga, forse il più conosciuto e discusso. I Sutra sono dei brevi aforismi di difficile interpretazione. Ogni aforisma degli Yoga Sutra definisce con estrema chiarezza i diversi aspetti della pratica dello yoga profondo. Nel libro del Samadhi, il primo libro degli Yoga Sutra, vengono descritte le attività mentali. L’autore Patanjali disegna una mappa concettuale per l’aspirante yogini per aiutarlo nella pratica della meditazione. Sin dall’inizio gli Yoga Sutra di Patanjali si presentano come un piccolo trattato su come conoscere la mente. Per questo i primi aforismi degli Yoga Sutra sono dedicati a ciò che distrae l’attenzione del praticante yogini. Ciò che distrae la sua attenzione é la stessa attività mentale. Invero per poter conoscere il funzionamento della mente bisogna mantenersi fermi rispetto ad essa per poterla osservare nella sua completezza e nella sua attività. Quindi Patanjali guida il praticante yogi a porsi in una condizione di immobilità interiore attraverso lo scioglimento degli attaccamenti ai pensieri e alle emozioni, l’esecuzione di esercizi fisici e l’adesione a norme di condotta per rafforzare il sistema nervoso e sciogliere le tensioni del corpo. Solo grazie a un forte sistema nervoso e a un corpo rilassato lo yogi può raggiungere l’immobilità fisica prima, poi quella emotiva per infine giungere a uno stato di osservazione interiore, condizioni necessarie per lo studio della mente.
Questo è un breve cammino suddiviso in più appuntamenti per illustrare umilmente gli Yoga Sutra di Patanjali prendendo a riferimento il testo di Swuami Vivekananda. Vivekananda, servitore di Bharati Mata, la Madre India, è stato il primo ad introdurre lo Yoga in Occidente. Questo breve percorso sugli Yoga Sutra è un ringraziamento per la terra dello yoga, l’India.
Negli aforismi trattati nei precedenti appuntamenti si definisce la natura dello yoga: “Lo yoga è ora”, ma l’attenzione mentale viene mossa dalle Vritti, correnti mentali di associazioni fra pensieri, che lo yogi concentrato sa fermare trovando la sua stabilità interiore, mentre in assenza di concentrazione si identifica con le Vritti e costruisce un ‘idea di se stesso.
5) वृत्तम् ऩञ्चतय्य् णिष्टा अणिष्टा्॥ ५॥
vrittayah pangchatayyah klishta aklishtah
Le modificazioni della mente (Vritti) sono cinque, possono essere penose e non penose.
Le Vritti, queste correnti significative che attraversano la mente creando associazioni fra pensieri sono cinque e posso essere penose e non, ovvero avere una carica energetica negativa o neutrale. Non c’è una Vritti migliore o peggiore.
6) प्रभािणवऩममय णवकल्पणनद्रास्मतृ म् ॥ ६॥
pramanna viparyaya vikalpa nidra smritayah
Giusta conoscenza, non discriminazione, falsa nozione, sonno e memoria.
Le Vritti sono le seguenti: la giusta conoscenza, Pramana, è anche giusta misura. La non discriminazione è confusione, la falsa nozione è l’immaginaria associazione fra concetti da cui dipende la facoltà creativa della mente. Il sonno è assenza “di oggetti di percezione”.
7) प्रत्यऺानभु ानागभा् प्रभािाणन ॥ ७॥
pratyaksha-anumana-agamah pramanani
Le fonti della retta conoscenza, Pramana, sono la percezione diretta, l’inferenza e i testi sacri.
L’inferenza è il procedimento del ragionamento secondo la logica.
8) णवऩममय ो णभथ्याऻानभ अ् तद्रूऩप्रणतष्ठभ ॥् ८॥
viparyayo mithyajnanam atadroopapratishtham
L’indiscriminazione, Virayaya, é la falsa conoscenza che non rispecchia la
vera natura di un oggetto.
Vivekanada fa il seguente esempio: confondere una perla per dell’argento.
9) शब्दऻानानऩु ाती वस्तशु न्यू ो णवकल्प् ॥ ९॥
shabda-jnaana-anupati vastu-shoonyo vikalpah
La falsa nozione o delusione verbale, Vikalpa, é la conoscenza conseguente a parole senza una corrispondente realtà.
Per esempio un uomo e una donna sono a pranzo e mangiano una mozzarella mentre dialogano. Ad un certo punto l’uomo esclama: “che cattiva!” riferendosi alla mozzarella. La donna invece cade in Vikalpa, nella delusione verbale, e pensa che a essere cattiva sia lei e potrebbe arrabbiarsi o colpevolizzarsi.
10) अबावप्रत्यमारम्बना वणृ त्तणनद्रय ा ॥ १०॥
abhava-pratyaya-alambana vrittir-nidra
Nidra, il sonno é una vritti che si basa sul concetto del vuoto.
11) अनबु तू णवषमासप्रं भोष् स्मणृ त् ॥ ११॥
anu-bhoota-vishaya-asanpramoshah smritih
La memoria avviene quando l’oggetto percepito non scivola via.
La Vritti della memoria, Smritih, trattiene i concetti per la comprensione.
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