In the way of using the mask, there is a trendy, fangled one. It was born for the face, to cover the nose and mouth. By doing, especially when you also wear glasses, you should prevent that invisible fucker thing from attacking you. Men often carry their own briefcase by holding it in a classic way or by squeezing it under their armpit or against the chest. Women, with their own handbag can indulge themselves more: they can place it in the arm, or support it with one or both hands or even turn it over their shoulder in a casual way, and so on.
The mask ended up playing a double role. First the specific role for which it was anxiously invoked in the critical periods when it was used up, and you went around the seven churches, so to say, that is the pharmacies, and paid for them at high costs, and later, after months, you would know that several lots in circulation were fake, were they of Chinese origin or made in Italy.
Mocked twice by the pandemic and by the scammers and jackals against whom, because of the tense general climate, there has never been not only a long prison sentence, but not even a symbolic fine. The other role that the mask has ended up assuming is to a fashion aspect. Some for being negationist, or some totally irresponsible, some having found an alibi, some for their own extensive interpretation of the official regulations, some become incredulous due to the fluctuating and contradictory way of communicating, some not using critical or common sense in accepting ambiguous or non-explicit official messages; well, in short, in the circumstances of lowering of the attention, several reacted vehemently when, on the street, or indoors, someone invited them not to keep the mask lowered under the mouth, but to wear it properly.
Obviously, it was a short step from to pass to the fashionable use of the mask. For legal purposes, in order to avoid fines, for some the important thing was to “own” one: well in sight. Hence the personal way of wearing it. The canonical or strategic way is regularly worning it, but with elasticity. The so-called surgical mask allowed it, being docile, of light fabric, horizontally developed: one hand only, thumb and index finger joined, and you can play by bringing it up and down. But what happens is that you wear it so that your mouth and nose are covered, and you are ok. But that up-and-down game becomes fun when you talk, especially if fierce manner, with friends, with the interviewer, with a fellow in Parliament.
All depends on the vowel. To feel comfortable you should only use the “o” and the “u”. You have to be careful if you use the “i”. With this vowel the fabric is loosened, and the nose could appear bare, be it Cyrano’s or Chiara Ferragni’s (the influencer madam). But you will be quite a clown if you use the “a” or the “e”. Luckily it is a cover for face, and not a slip: with these two vowels you make everything become uncovered, and you are absolutely able to spit on your interlocutor, doesn’t matter whether involuntarily or on purpose.
When you notice that the person you are talking to might be worried, you order your thumb and forefinger to do their job of carrying the mask up. But a possible careful observer (the interlocutor of the clown of the mask avoids looking him in the face, in order to feel protected against bad gifts) immediately realizes that the action of raising the slouched mask (due to the pressing of the “a” and of the “e”) takes on a constant rhythm. Furthermore, it determines, let’s say in an enharmonic way (same sound, but different musical form, for example, between D sharp and E flat), the rhythm of the corrective gesture. In short, a small orchestration made of movements of the mouth and hand, sounds, and the protective gesture of the hand.
If the fashionable mask is not (somehow) on your face, where will it be? Well, you can play with it with your fingers, moving it from thumb to little finger and back again with an easygoing virtuosity. Or it is held up by one ear only. Or with one or both rubber bands around the wrist or the arm. In this second case, it is likely placed above the elbow, to prevent it from sliding to the ground so that you should make the effort to get down and then to put it back on. Poor mask, hands do all sorts of things against it. Until it wears out.
Per non dimenticare (5)
C’è anche l’aspetto mondano, trendy, nell’uso della mascherina. Nasce per il viso, per coprire naso e bocca e così, specie se poi si mettono anche gli occhiali, si dovrebbe impedire a quel bastardo invisibile di attaccare.. Gli uomini spesso portano la propria cartella o tenendola, in modo classico, per il manico o stringendola sotto l’ascella o contro il petto. Con la propria borsetta le donne possono sbizzarrirsi di più: inforcata nel braccio, sorreggendola con una sola mano o con tutte e due o, in modo sbarazzino, rivoltata sulla spalla, e così via.
La mascherina ha finito con lo svolgere un doppio ruolo. Intanto, quello deputato per il quale è stata invocata con ansia nei periodi critici in cui non si trovava in commercio, e facevi il giro delle sette chiese, cioè le farmacie, e le pagavi a costi esagerati, per poi sapere, a distanza di mesi, che diverse partite messe in circolazione erano taroccate, fossero di provenienza cinese o made in Italy.
Beffati due volte: dalla pandemia e dai truffatori sciacalli a carico dei quali, dato il teso clima generale, non c’è stata mai non solo la condanna a lungo carcere, ma neanche una simbolica multa. L’altro ruolo che la mascherina ha finito con l’assumere è di natura modaiola. Chi per negazionismo, chi per irresponsabilità totale o per qualche alibi che si è trovato, chi per propria interpretazione estensiva delle normative ufficiali, chi incredulo per le altalenanti e contraddittorie comunicazioni statali, chi non ha usato il senso critico o il buon senso nell’accogliere i messaggi ufficiali ambigui o non espliciti; insomma, nelle circostanze di abbassamento della guardia, diversi hanno reagito con veemenza persino se, per strada, o in ambienti chiusi, qualcuno li invitava a non tenere la mascherina abbassata sotto la bocca, ma ad indossarla correttamente.
Da qui all’uso modaiolo della mascherina il passo è stato breve, ovviamente. Ai fini legali, di evitare le multe, per taluni l’importante era “possederne” una: bene in vista. Da qui il modo personale di portarla. Quello canonico e anche strategico? Regolarmente indossata, ma con elasticità. Lo consentiva la cosiddetta mascherina chirurgica, docile, tessuto leggero, a sviluppo orizzontale: una sola mano, pollice e indice congiunti, e puoi giocare portandola su e giù. Ma accade questo: tu la posizioni in modo che bocca e naso siamo coperti, e tiri avanti. Ma quel gioco del su e giù si fa divertente quando parli, specie se accanitamente, con gli amici, con l’intervistatore, col collega del Parlamento.
Tutto dipende dalla vocale. Per stare tranquillo dovresti usare soltanto la “o“ e la “u”. Devi fare attenzione se usi la “i”. Con questa vocale la stoffa si allenta, e c’è già il rischio che appaia il naso, si tratti di quello di Cyrano o di quello, compensatorio dell’immodestia, della Chiara Ferragni. Ma sarai figura da circo se usi la “a” oppure la “e”. Per fortuna che si tratta di un copriviso, e non di uno slip, giacché con queste due vocali si scopre tutto, e puoi benissimo, involontariamente o di proposito, sputare addosso al tuo interlocutore.
Quando ti accorgi che la persona a cui parli potrebbe preoccuparsi, ordini a pollice e indice di assolvere al loro compito di portarla su. Ma l’osservatore casuale e attento (l’interlocutore del clown della mascherina evita di guardarlo in faccia, a scanso di brutti regali) si rende subito conto che quel gesto di alzare la mascherina sbracata (a causa dell’incalzare della “a” e della “e”) assume un ritmo costante. Inoltre, esso determina, enarmonicamente (per dirla in musica; stesso suono, ma forma diversa, ad esempio, tra re diesis e mi bemolle), il ritmo del gesto correttivo. Una piccola orchestrazione, insomma, tra movimenti della bocca e della mano, suoni, e il gesto protettivo della mano.
Se non è (in qualche modo) addosso al viso, dove sarà la mascherina modaiola? Puoi giocherellare con essa con le dita, passandola dal pollice al mignolo e viceversa con disinvolto virtuosismo. Oppure essa è retta da un solo orecchio. Oppure con l’elastico, o magari tutt’e due gli elastici, intorno al polso, o al braccio. In questo secondo caso, sopra il gomito, per evitare che essa scivoli a terra e di dover fare la fatica di abbassarsi per poi riposizionarla. Povera mascherina, gliene fanno di cotte e di crude con le mani. Fino a sfinirla.