Specchio

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Immagine di Vittorio Marchis

Da Grimilde a Facebook, lo specchio si moltiplica

“Mirror, Mirror on the Wall, Who’s the Fairest of Them All?” (Specchio specchio delle mie brame, chi è la più bella del reame?).

Tutti ricordiamo la regina Grimilde di Biancaneve… ma oggi gli specchi si sono moltiplicati: specchi digitali e touch screen hanno soppiantato le lastre di vetro argentate. Non vogliamo più guardare noi stessi, ma sempre più come gli altri ci guardano. E allora diciamo: “Facebbok Facebook Thru the Screen, who’s the most liked of the Land of In-Between?” (Schermo schermo del palmare, chi hai più follower da mostrare?”). Il NetAnimal fa anche questo.

Giovanni Semerano nel suo Dizionario della lingua latina e di voci moderne (Firenze: Olschki, 1994) ci ricorda che la voce malena “specchio” è della base corrispondente ad accadico masàlu (essere simile); il sostantivo accadico è masàlu, musàlu, mesèlu “specchio” (‘mirror’). Ci sarà qualche analogia con la Malena di Giuseppe Tornatore?

Dante e il riflesso dello specchio

Gli specchi danteschi sono numerosi: anche i riferimenti materiali non mancano: “E quei:“S’i’ fossi di piombato vetro, | l’imagine di fuor tua non trarrei | più tosto a me, che quella dentro ‘mpetro”. (Inferno, XXIII, 25) e “e indi l’altrui raggio si rifonde | così come color torna per vetro | lo qual di retro a sé piombo nasconde.” (Paradiso, II, 90). Qui è molto chiaro: il riflettere non è solo fenomeno ottico (come quello citato nel canto XV dell’Inferno), ma vera speculazione e le illusioni si aprono alla vista di Beatrice: “come in lo specchio fiamma di doppiero | vede colui che se n’alluma retro, | prima che l’abbia in vista o in pensiero” (Paradiso, XXVIII, 4-6).

Roberto Masiero, Gilles Deleuze

Più vicino a noi, Roberto Masiero introduce il suo “inseguimento di Alice nel frattempo” (Engramma, 161, dicembre 2018) con la famosa fotografia di G. Uféras, G. Deleuze with the mirrors ad infinitum (1968). E dice: “Scrivi per cercare qualcuno che ti ascolti, che ti capisca … che ti voglia un po’ bene, e ti ritrovi inevitabilmente davanti allo specchio, stravolto dalle infinite interpretazioni che la tua scrittura produce – se va bene – anche e soprattutto quando ha la pretesa (la scrittura) di essere scientifica (parola grossa, vero?). È sempre pericoloso giocare con le parole, immaginiamo con la scrittura.”

E Gilles Deleuze di rimbalzo: “Gli eventi, nella loro differenza radicale con le cose, non sono più cercati nella profondità, ma alla superficie, nel sottile vapore incorporeo che fugge dai corpi, pellicola senza volume che li circonda, specchio che li riflette scacchiera che li pianifica. Alice non può più sprofondare, libera il suo doppio incorporeo. È seguendo la frontiera, procedendo lungo la superficie, che si passa dai corpi all’incorporeo (Logica del senso [Logique du sens, Paris 1969], traduzione di M.De Stefanis, Milano : Feltrinelli, 2017., 16-17).

Luigi Stoisa fa rispecchiare il suo Narciso (1984) sulla lucente superficie nera in un bidone di bitume. Alice ci ha insegnato ad attraversare lo specchio. Ma nel metaverso dove vivono i NetAnimal, la pluralità quantistica degli specchi ha ribaltato i punti di vista e la stessa prospettiva rinascimentale prende altre forme, oltre il concetto di “doppio”.

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VITTORIO MARCHIS
VITTORIO MARCHIS Engineering graduate, full professor of Theoretical and Applied Mechanics and, later, of History of Science and Technology. He has also taught History of Things and Philosophy of Engineering (Turin Polytechnic and other institutions). Topics: society, man, world of technologies, visual arts (he also paints and draws). Among his books, Dall'Arte… allo Zero/ A small philosophical dictionary of Engineering. Laurea in ingegneria, professore ordinario di Meccanica teorica e applicata e, dopo, di Storia delle scienze e della tecnologia. Ha insegnato (Politecnico di Torino e altrove) anche Storia delle cose e Filosofia dell’ingegneria. Interessi: società, uomo, mondo delle tecnologie, arti visive (inoltre dipinge e disegna). Tra i volumi pubblicati, Dall’Arte… allo Zero. Piccolo dizionario filosofico dell’ingegneria.