Milano è una metropoli che non ha mai goduto di serie filmiche/televisive iconiche come quella del detective Hieronymus Bosch, tratte dai racconti di Michael Connelly, per Los Angeles o come quella di Miami Vice per Miami Beach. Questo nonostante sia la sede di Mediaset e Sky.
Parzialmente riparatorie le serie 1992, 1993, 1994, nate da un’idea di Stefano Accorsi. Milano è la scena del passaggio dalla Prima alla Seconda Repubblica, simboleggiata dall’intervento dei Giudici di Mani Pulite. Tangentopoli si conquista la notorietà internazionale. Lo script ha valorizzato solo in parte la vera novità che questi avvenimenti rappresentavano per le democrazie occidentali vittoriose nella Guerra Fredda: l’imprenditore nel settore dei Media, miliardario, che entra in politica per “salvare il suo Paese”. Il conflitto di interessi che si manifesta è qualcosa di cui l’Italia è anticipatrice assoluta. Questa è la novità più duratura.
La cronaca politica si dipana da lì per arrivare fino a Donald Trump, principe del conflitto di interessi. Nell’elenco delle mete dei suoi viaggi presidenziali stanno al primo posto i campi da golf di società di cui è azionista. Questa è la novità più duratura.
La seconda grossa occasione che si è presentata a Milano è stata la Moda, che, a partire dagli anni 80, ha trasformato Milano in una meta turistica e professionale. La serie “Made in Italy” ha cancellato l’immagine cupa e nebbiosa della Milano Città Fabbrica. I romanzi di Testori, come La Gilda del Mac Mahon, ambientati in una tetra periferia operaia e industriale, sono diventati pura archeologia.
La serie USA “Versace”, ambientata a Miami, raggiunge però risultati migliori con minor sforzo. Lo stilista Gianni Versace è più convincente a Miami di quanto lo sia a Milano.
Un’occasione trascurata sono stati invece i funerali in Duomo di Franca Sozzani, direttrice di Vogue Italia. Evento paragonabile per il Sistema Moda a quelli di Lady D.
Tangentopoli e Moda sono stati i due filoni più coltivati nella rappresentazione di Milano.
In altri Paesi si sono girate serie TV sulla normalità della vita metropolitana. Il crimine, il poliziesco, dicono gli anglosassoni, sono il “bread and butter”, la dieta quotidiana. Non hanno mai aspettato l’evento eccezionale. Benvenuto se poi arriva. Gli scandali che hanno coinvolto la Film Commission della Lombardia sono un segno di questa trascuratezza.