La lunga maratona prima di arrivare alla sfida delle elezioni comunali di Milano nel 2021 preoccupa i due schieramenti in campo, quello di Matteo Salvini e quello di Beppe Sala. Salvini tace e volutamente, per la prima volta nella sua carriera di straordinario scattista, evita nel modo più assoluto di caratterizzare la sua azione politica con un eccesso di aspettative. Dopo aver nominato un “responsabile Esteri” nella persona di Giancarlo Giorgetti, probabilmente verrà presa presto anche la decisione di nominare un “responsabile Milano” che presieda alla scelta del prossimo candidato sindaco e che organizzi un programma di governo per la città, realmente competitivo con quello messo a punto da Sala. Come la sfida in Emilia Romagna ha insegnato, i comizi urlati di Bibbiano o la conversazione al citofono del Pilastro non portano voti. Non portano voti nemmeno le polemiche contro l’Euro. La messa in silenzio del Presidente della Commissione Finanze Claudio Borghi a fine incarico è esemplare. Le sue convinzioni anti-euro non sono spendibili a Milano. Anche l’emergenza migranti ormai non sembra più agli occhi degli elettori questione essenziale. Piuttosto, l’oggetto vero del confronto sarà il “Modello Milano” propagandato da Sala. E qui contano soprattutto i numeri: i prezzi delle abitazioni, le opportunità di lavoro, il funzionamento del welfare comunale.
La narrazione di Sala fino ad ora è stata molto convincente. È stata supportata da un mercato immobiliare che ha assicurato un cospicuo flusso finanziario nelle casse del Comune grazie agli oneri di urbanizzazione pagati dai grandi operatori immobiliari della Milano nuova capitale economica italiana. È stata colta l’opportunità di importanti cessioni del patrimonio immobiliare comunale a prezzi stellari con il riacquisto di edifici moderni e adatti alla macchina amministrativa. Non si sono verificati scandali o episodi rilevanti di malcostume sia nell’azienda Comune che nelle società possedute o partecipate come AEM, AMSA, Sea. È continuata con disciplina la dotazione infrastrutturale, con rilevanti investimenti nella metropolitana. La crescita di Milano, testimoniata dall’aumento della popolazione residente, la colloca nella classifica delle città simbolo ambite da tutti. Dove la narrazione del Sindaco Sala trova degli ostacoli insuperabili è nella reale offerta di opportunità di reddito e di soddisfazione civica confrontata con una crescita sia pur vivace di Milano che tuttavia deve far media con una realtà del territorio circostante molto più modesta. Qui i numeri giocano tutti a favore dell’opposizione, cioè di Salvini. Sanità, scuola, servizi in genere e casa sono stati vittime sia dei tagli di spesa e dell’austerità governativa che di un’inflazione che ne ha aumentato in modo micidiale i costi. Se il cittadino deve ricorrere a operatori privati il salto di costo è estremamente pronunciato. Questo vale a partire da una semplice operazione di cataratta, che il servizio pubblico offre solo con attese di oltre un anno, fino ad arrivare alle scuole private che offrono preparazione per i test Invalsi oltre che per i test previsti nei successivi gradi di istruzione. È evidente che molto di questo non è di competenza del sindaco, ma è altrettanto evidente che la figura del sindaco è diventata di straordinaria importanza per la sua vicinanza al cittadino comune che lo vede come primo referente. In modo paradossale Salvini e il Centrodestra dovrebbero essere inclini a fare una campagna elettorale basata sulle difficoltà dei singoli (come stanno facendo i Democratici americani), laddove i numeri generali sono del tutto insignificanti nel descrivere benessere o malessere economico dei singoli. Questi sono irrimediabilmente lontani dalla vita concreta.
Il Sindaco Sala all’opposto benedice dati generali come l’aumento dei residenti, quello dei redditi e dell’occupazione, tutti segni della buona salute della città e di un’azione politica efficace che inevitabilmente sta “innaffiando” di benessere i singoli. In modo curioso è esattamente quello che sta facendo Donald Trump (si veda il Discorso alla Nazione) esibendo statistiche generali e un’infinità di numeri che dovrebbero tranquillizzare tutti rassicurandoli di vivere in un’epoca fortunata. La sfida tra Centrodestra e Centrosinistra vedrà due narrative contrapposte concordi su un solo punto: se importanti operatori italiani o esteri vogliono dotare Milano di qualche altro grattacielo, nessuna opposizione.