Banned Books Week edizione 2022
Si svolge l’ultima settimana di settembre ma non è la kermesse dedicata alla moda. Se quest’ultima detta le tendenze in materia di sartoria e di come apparire per essere cool, quella di cui parliamo segnala e libera, anche se per poco tempo, ciò che è stato “congelato”. Parliamo della Banned Books Week che quest’anno si tiene dal 18 al 24 settembre e festeggia i suoi quarantuno anni. Protagonisti sono i libri censurati, all’indice. I testi considerati pericolosi, dai romanzi ai saggi, ai libri per la scuola, ai fumetti.
I libri censurati e la libertà di espressione
L’iniziativa è promossa dall’American Booksellers Foundation for Free Expression (ABFFE) sorta nel 1990 per volontà dell’America Booksellers Association (ABA) la cui missione è “to ensure that core member bookstores have the resources they need in support of their right to freedom of expression and that legal and regulatory policies reflect the interests of independent bookstores”. Dunque, assicurare ai membri dell’associazione, i librai, le risorse per sostenere il loro diritto di libertà di espressione e garantire ai librai indipendenti politiche legali e normative che garantiscano i loro interessi.
Per una settimana gli USA, paese del Primo Emendamento quello che sancisce il diritto ad esprimere il proprio pensiero, diventano il luogo aggregatore di eventi tesi a parlare di quello che in alcune zone del globo non si può dire, non si deve scrivere e non si deve leggere. Sono coinvolti tutti i soggetti che hanno a che fare con la lettura e con l’educazione alla lettura: librerie ma soprattutto biblioteche, veri motori della diffusione delle idee. In quelle pubbliche e quelle universitarie, sono molti gli incontri in programma che partono dagli scaffali delle case dei libri. Eventi in presenza, ma anche in modalità virtuale. Uno per tutti il tour nel museo dedicato ai libri censurati di Tallin in Estonia, che anche in questa edizione offre un’esplorazione fra i testi proibiti di tutto il mondo, letture bandite che il museo vuole conservare, a futura memoria.
Varie iniziative, un tema in comune
L’iniziativa si basa su reading, webinar, conversazioni sul genere fumetto e quello per ragazzi, adulti e sulle diversità. Ma anche discussioni con scrittori censurati come George M. Johnson, presidente onorario della Banned Books Week e premiato autore di “All Boys Aren’t Blue”.
Autore e attivista nell’area della metropoli di New York, Johnson è vincitore del premio per autori “Black Non-Binary”, autori di colore e non inquadrabili in un genere definito (maschile o femminile). Un manifesto pro-diversità. L’evento si terrà il 23 settembre 2022 alla Martin Luther King Jr. Memorial Library – Central Library del sistema bibliotecario del Distretto di Columbia, dalle ore 19 alle 20 locali.
Il tema dell’edizione 2022 è “Books unite us. Censorship divides us”. I libri ci uniscono. La censura ci divide. Nonostante ci troviamo nel secolo XXI, cronologicamente molto distanti dai roghi in piazza di libri maledetti, spesso accompagnati da campagne demolitrici delle idee e degli individui da cui originano, sembra che sia necessario celebrare questa settimana. Tenere alta l’attenzione sulle idee alle quali è “consigliabile” o impossibile avvicinarsi.
Ignoranza, sottomissione, conoscenza, libri censurati
I mezzi di comunicazione contemporanei sono molteplici, le idee si scambiano anche attraverso i social media. Ma anch’essi sono sotto il mirino della censura, basti pensare a quanto accaduto in Russia durante l’attacco dell’Ucraina. Cosa dire della Repubblica Popolare Cinese, dove imperversa Tik Tok? Video con balletti e, forse, talune intelligenti performance. Cosa c’è di nuovo nel garantire al governo di un Paese la tranquillità della popolazione attraverso l’ignoranza? Nulla. È il modo più semplice per domare e sottomettere. E vale la pena ricordare che i libri che oggi sono maggiormente censurati riguardano gli orientamenti sessuali e il tema LGBT+, secondo le ricerche di ALA (American Libraries Association).
Le coscienze si sopiscono se non sono sollecitate. La cultura e la sua diffusione deve essere un diritto garantito, perché senza conoscenza non c’è la formazione critica e viene meno la capacità di scelta. Il tempo passa ma ciclicamente si ritorna al Medioevo delle idee. Per questo vi consigliamo un libro che di certo finirà nella classifica dei “bannati”: “Il cazzo ebreo”, della tedesca Katharina Volckmer, edito per La Nave di Teseo nel 2021, traduzione di Chiara Spaziani, già oggetto di censura nella prima di copertina con due asterischi sulle lettere Z.