Pinacoteca di Brera, Triennale, Scala, Piccolo Teatro sono, secondo l’architetto Stefano Boeri, le quattro colonne su cui poggia la cultura a Milano. Saranno ancora le colonne della Milano dei nuovi Anni Venti? Molti alti protagonisti si sono affacciati. Nell’Arte Contemporanea le Fondazioni Hangar Bicocca, Prada e Intesa San Paolo sono state preminenti.
Museo del Novecento e nuove donazioni
Ora si affaccia anche il comunale Museo del Novecento. Con tre mosse straordinariamente aggressive per il panorama museale italiano si è conquistato l’attenzione della stampa e del pubblico. Prima ha incassato il raddoppio delle superfici con il progetto di allargamento alla seconda torre dell’Arengario. Una ventina di milioni di euro di investimento, con un progetto realistico e con tempi definiti. Secondo, la Donazione Pasquinelli, importante per le opere tutte del periodo delle avanguardie storiche, ma anche perché sottolinea che il Museo del Novecento sa muoversi stando vicino ai collezionisti, dote non certo comune tra i musei italiani.
I Mattioli
Terzo punto, proprio in quest’ottica: il museo milanese ottiene in deposito per cinque anni dal nipote di Gianni Mattioli le opere che nel 1978 furono notificate al grande collezionista. La storia di questa notifica su un gruppo non divisibile e importantissimo fu e rimane una frattura tra Sovrintendenze e quel collezionismo appassionato e disinteressato di cui Gianni Mattioli e la figlia Laura Mattioli Rossi furono un esempio. Ora il nipote concede in deposito le opere al Museo del Novecento dopo che queste sono rimaste per anni a Venezia presso il Guggenheim. Con questa collezione, che si spera divenga un’acquisizione per il Museo del Novecento, si rimargina una ferita e si assicura all’istituzione meneghina la preminenza in Italia come ampiezza della collezione relativa al secolo scorso.
L’ADI Design
Ma la concorrenza ha toccato anche un’altra colonna, la Triennale. Con l’inaugurazione di ADI Design Museum, anche in questo campo si acuisce la concorrenza nelle mostre, mentre prima si parlava di monopolio della Triennale. Come risposta, La Triennale ha dovuto dedicare un ampio spazio alla collezione permanente. La Pinacoteca di Brera paga salato in termini di donazioni il ritardo di 30 anni nell’allargamento a Palazzo Citterio.
La Scala e il Piccolo
Rimangono le altre due colonne storiche della vita culturale milanese: la Scala e il Piccolo Teatro. Si gioca una partita completamente differente, quella di audiovisivi, televisione, cinema e nuovi media. Per intanto nessuno osa discutere l’entità dei fondi che queste due istituzioni assorbono. Sono due gioielli, molto costosi in termini di bilancio e con grossi riflessi sull’occupazione, discuterne il futuro è complicato e potrebbe suscitare aspri conflitti, quindi il mondo politico se ne tiene alla larga.
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