Il Lago dei Cigni di Corey Baker
I cigni fuori dall’acqua sono goffi e i ballerini fuori dai teatri sono anche loro a disagio. Durante la pandemia molti cigni danzanti hanno colonizzato il web, in mancanza di palcoscenici live.
Il miglior Lago dei cigni/Swan Lake, rigorosamente da remoto, è però senza dubbio quello che racconta in poco più di 3’ la tragica vicenda dell’amore impossibile di un giovane nobiluomo romantico per una fanciulla stregata, ripreso nelle stanze da bagno di 27 ballerini di grandi compagnie dal mondo, su commissione dell’Arts Council e della BBC.
Il Lago dei Cigni di Corey Baker è il particolare Swan Lake Bath Ballet. Il neozelandese, certo buon connaisseur, ha creato una coreografia sintetica e carica di sentimento, non senza un tocco di ironia, e ha disegnato una regia esatta giocando con alcuni elementi essenziali: l’evocazione di Odile in un contesto intimamente misterioso; il Principe melanconico coperto di piume cadenti in acque di colore-umore grigio; i cigni natanti in acque turchesi sul fondo delle vasche di casa.
Molti maschi muscolosi simulano con le braccia la sinuosità dei colli dei pennuti; molte gambe umane tese sfrecciano verso l’alto o si piegano nelle spinte angolate del nuoto a rana, a secco sulle piastrelle di casa. Tra spruzzi di capelli lanciati al vento, piccoli tuffi in liquidi colorati come un simbolico arcobaleno- con un intermezzo di scarpette da punta in micro ronde de jambe palpitanti – vasche per balneazioni anche all’aperto, in giardino, e nuoto subacqueo in piscina, la vicenda avanza in un bel crescendo drammatico.
16 cigni-corpo di ballo, ciascuno nella sua vasca, si ripiegano su se stessi, annunciando il climax, l’emergere in tutu e coroncina del cigno bianco, che sparisce poi nelle “onde” e nelle piume della sua vasca domestica, come nel finale tragico classico, in un décorgotico-glam di candele sul caminetto e all’intorno. I giochi ritmici illusionistici calzanti nella moltiplicazione dei corpi in azione e i tempi giustissimi del montaggio rendono prezioso un piccolo capolavoro di perfetta misura tra il serio e il faceto.