Da quando sono stati presi provvedimenti di blocco del traffico e di molte produzioni industriali, nei cieli dell’Europa l’inquinamento da biossido di azoto si è ridotto del 30, 40%. E non c’è bisogno delle analisi chimiche per accorgersene, basta osservare le foto satellitari del prima e del dopo. Sembra che il pianeta si sia scrollato improvvisamente di dosso una parte del sudiciume regalatole dalla società moderna e possa tornare a respirare. È stupefacente che i media riportino questi dati meno possibile e con grande imbarazzo. Già perché il lettore potrebbe pensare che bisogna fare qualcosa di radicale – come radicale è stata la pandemia – e magari rinunciare almeno in parte a shopping, gite fuori porta, motori rombanti, spostamenti di centinaia di km nei week end, centri cittadini illuminati a giorno 24 ore su 24.
Potrebbe perfino arrivare a pensare che le città con 5 milioni di abitanti e dieci teatri non sono proprio una buona idea e che l’Italia dei borghi e dei centri urbani a misura d’uomo andrebbero rivalutati, arricchiti di servizi (magari qualche ospedale in più?), collegati con piste ciclabili o con mezzi che vanno a energia pulita, abbelliti da parchi, ecc.
E poi magari i ragazzi potrebbero incominciare a pensare che non è proprio necessario affollare discoteche buie nelle quali non si riesce neanche a muoversi, ci si pesta i piedi, si sgomita, si distruggono i timpani con i decibel della musica fuori controllo, salvo poi a chiudersi nei gabinetti per inviare con lo smartphone a un amico di Hong Kong – mai incontrato di persona – una foto di pessima qualità degli amici che fanno finta di divertirsi … perché il sabato sera bisogna divertirsi e basta.
E poi … il problema dei problemi. Il 25% dell’inquinamento dei cieli è prodotto dalle migliaia di aerei che lo solcano per far viaggiare tutti. Dove? Non ha importanza. Quello che conta è andare a vedere qualcosa di diverso dal quotidiano, fotografarlo, portarlo a casa e dimenticarlo. Magari niente sappiamo del motivo per cui quel posto è famoso, nulla della sua storia, della sua vera bellezza, delle idee che vi sono nate. Grazie agli aerei il mondo è diventato un grande luna park da visitare quanto più velocemente e superficialmente possibile. Capire non è importante, l’importante è guardare. Ma tutto questo è veramente imbarazzante. Sì perché buona parte della nostra economia si basa sul consumo di ciò che non solo spesso non è necessario, ma che ci fa anche male, ci rende soli e infelici. Guardate la carrozza di una qualunque metropolitana: vi sembra gente felice e normale quella che la popola?