Dall’ideogramma a divagazioni etimologiche
NetRoots 网 (wǎng) significa rete in carattere cinese hanzi semplificato: a prima vista l’ideogramma sembra intuitivo, ma non è tutto così semplice perché questa lingua è assai complessa. Come leggo sul Blog https://blog.zingarate.com/, il carattere tradizionale per rete è 網 (wǎng), dove 糹(sī) è la forma stilizzata di 糸 che significa seta. Mentre 罔 (wǎng) è composto da 冂 (jiōng), da 䒑 (cǎo) che significa erba e da 亡 ( wáng) che rappresenterebbe una falce rotta e significa distrutto, morte e perso, e serve a dare il suono al carattere. 冂 (jiōng) e 䒑 (cǎo) ne rendono il significato.
In ogni caso oggi il significato di 网 è chiaro, come pure 互联网 ossia Internet, la rete interconnessa, i cui due primi ideogrammi ne indicano appunto l’interconnessione.
Fra i geroglifici
Facendo un salto indietro non è semplice ritrovare la rete nelle icone ideografiche.
Tra i geroglifici egizi troviamo (sḥty) che indica l’uomo della rete. Mentre tra gli ideogrammi Maya (jȁl) indica l’intreccio, la rete, anche se sembra che presso quei popoli si pescasse con ceste di giunchi intrecciati.
Arrivando a noi, e al latino rete, -is, il filologo Giovanni Maria Semerano afferma che, pur ignorandosi l’origine, la parola proviene da una base che significa stringere, legare stretto, inserire, rinchiudere: ebraico rātam (legare stretto, ‘ to bind fast’), accadico retûm (fermato, assicurato, inserito, rinsaldato, ‘ befestigt’, ‘ eingesetzt’), retùm (fermare, assicurare, saldare, ‘ befestigen’), arabo rtg (chiudere, ‘ verriegeln ’), rtq (rattoppare, ‘ flicken ’).
Sappiamo che i vocabolari di Ebla, per tradurre il sumerico dib (acciuffare, catturare), usano il termine semitico ba’àrum nel senso di pescare con la rete.
La radice sassone net– invece sembra derivare dalla base semitica corrispondente all’accadico nadùm (gettare in acqua; la rete), come anche appare nella corrispondenza linguistica del ricordato Semerano nel suo Dizionario della lingua latina e di voci moderne (Firenze, Olschki, 1994). Il sito https://www.etymonline.com/ rileva invece un legame con il Proto-Germanico natjo che indicava originariamente un manufatto annodato.
Il contributo di Charles Darwin alle nostre divagazioni etimologiche
Le reti sono fatte di nodi e se parlassimo in termini topologici esse sarebbero un grafo fatto di rami e appunto di “nodi”.
Ma tutta la nostra esistenza è fatta di nodi e di legami e a questo proposito mi preme concludere con una affermazione di Charles Darwin: “Non dobbiamo paragonare le probabilità che l’uomo venga incluso nei sedimenti allo stato attuale con quelle che egli ebbe di esserlo come specie precedente. Allora le sue arti non lo avevano portato a dominare il mondo intero – per consenso di tutti l’anima è aggiunta, gli animali non l’hanno, non guardano avanti; se decidiamo di lasciar correre libere le congetture, allora gli animali sono nostri compagni, fratelli in dolore, malattia, morte e sofferenza e fame; nostri schiavi nel lavoro più faticoso, nostri compagni negli svaghi; dalla nostra origine essi probabilmente condividono un comune antenato; potremmo esser tutti legati in un’unica rete.” (Taccuini, p. 232).
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