Fantasmagoria senza limiti nè confini, questa nuova opera di Pendleton “Pen” Ward che già in Adventure Time aveva stupito per la capacità di mettere insieme il non sense assoluto, il flusso di coscienze e la profondità poetica condita con disegni semplici ma idee sfiziose e non sempre inscrivibili in un genere preciso.
In questo caso affiancato da Duncan Trussell (stundupper), capace di muoversi come un giocoliere con immagini e situazioni al limite, porta agli estremi le possibilità del racconto animato. Giù giù fino all’estremo assurdo del viaggio in improvvisazione psichedelica, della composizione libera in cui il protagonista cambia forma, la morte compare con un bulbo oculare ipertrofico in cui ci sono mucche con la testa a lampadina e le torte-spia (forse gioco di parole con “apple pie”). E su su fino a riuscire a parlare del senso della morte, del concetto di reincarnazione, del peso del cuore, di meditazione trascendentale e la mancanza dell’amore materno. Tutto questo si può percepire solo a patto di imparare a dribblare in mezzo a montagne di distrazioni, caos, provocazioni, disgusto e totale mancanza di logica. Come tutto sommato accade nella vita vera. Superato il disorientamento iniziale, è possibile inoltrarsi in una serie d concetti DAVVERO importanti.