Come uscire dall’impasse che ci blocca? I corpi devono stare a distanza e la danza, che vive di contatti, si è dovuta arroccare in casa.
Non si contano online i video di ballerini imprigionati dalle pareti negli appartamenti.
Adesso, stanchi di confinamenti e pazzi per andare in scena, compagnie e danzatori aprono i primi varchi nella muraglia con cui il morbo ha interrotto le relazioni in presenza con il pubblico.
Ma a Madrid è andata in scena una nuova Giselle addirittura con spettatori distanziati in sala.
La Scala di Milano, invece, manda in onda su Rai Play in streaming Giselle, dal vivo in teatro con l’orchestra al posto degli spettatori; l’Opéra chez soi, da Parigi, manda nel web il suo gala di apertura; Het National Ballet da Amsterdam propone un e.Ticket per assistere a una serata classico-moderna a grandi numeri. E non sono da meno Royal Ballet, Staatsballett Berlin e National Ballet of Canada.
L’esempio di Israele
Gli artisti, testati e tamponati, sono sul palco, “come prima”; tocca alla regia rendere viva la danza, “come dal vivo”.
Da Israele, il paese più vaccinato del mondo, Ohad Naharin per la Batsheva Dance Company, ha rimontato il suo YAG, storia seria e ironica di una famiglia dove tutti amano tanto la danza, facendosi lui stesso accorto regista delle riprese.
Sempre con le armi dell’ironia, da Israele Etgar Keret e Inbal Pinto firmano Outside, un fine corto di videodanza: adesso dovrà venire la polizia a cacciarci di casa.
Cosa succede in Italia
In Sicilia Roberto Zappalà mette in opera il suo dispositivo Panopticon ispirato al famoso progetto di Jeremy Bentham, per ospitare una “danza sorvegliata”, senza contatto diretto, e celebra con il documentario Tra sacro e profano di Alain El Sakhaw la storica e grandiosa festa della Patrona di Catania, Sant’Agata, ricordando le infiltrazioni mafiose e intitolando In assenza l’omaggio allo spirito religioso concretizzato nel suo A. Semu tutti devoti tutti? live nella sede di Scenario Pubblico, con i ballerini in modalità sicura.
Il progetto settecentesco del Panopticon è già stato realizzato a Cuba negli anni venti del secolo scorso, come Presidio Modello carcerario nella Isla de la Juventud, quando Capo dello Stato era Gerardo Machado.
E da l’Havana è arrivato a Reggio Emilia, dopo mesi di lavoro diplomatico e sanitario, Norge Cedeño Raffo, già figura di prua in Danza Contemporánea de Cuba, che è all’opera con Aterballetto in Fonderia a Reggio Emilia, Centro Nazionale della Danza, su una creazione, un trio con musica dal vivo pronto per la nuova stagione post-emergenza.
How can we get out of the impasse that is blocking us? Bodies that must stay at a distance and dance, who lives on contacts, had to perch in the house.
You don’t expect online videos of dancers imprisoned from the walls in apartments.
Now, tired of confinement and crazy to go on stage, companies and dancers open the first gates in the wall, with which the disease has interrupted the relations in presence with the public.
But, in Madrid a new Giselle was staged even with spectators spaced in the hall.
La Scala in Milano, instead, broadcasts on Rai Play streaming Giselle, live in the theater with the orchestra instead of the spectators. L’Opéra chez soi, in Paris, sends its opening gala online. Het National Ballet in Amsterdam offers an e-ticket to watch a classic-modern evening in large numbers. And there is no exceptions for the Royal Ballet, Staatsballett Berlin and National Ballet of Canada.
The Israel Example
The artists, tested and buffered, are on stage, “like before”; it’s up to the director to make the dance come alive, “like being live”.
From Israel, the most vaccinated country in the world, Ohad Naharin for the Batsheva Dance Company, has reassembled its YAG, serious and ironic story of a family where everyone loves dance so much, making himself a shrewd director of the shoot.
Always with the weapons of irony, from Israel Etgar Keret and Inbal Pinto performed Outside, a short piece of video dance: now the police will have to come and kick us out of the house.
What is happening in Italy
In Sicily, Roberto Zappalà puts his device, Panopticon, into operation, inspired by Jeremy Bentham’s famous project. It accommodates a “supervised dance”, without direct contact, and celebrates with the documentary Tra sacro e profano by Alain El Sakhow. The documentary is the historic and magnificent celebration of the Patroness of Catania, Saint Agatha, and remembering mafia infiltrations, and called In Assenza homage to the religious spirit embodied in her A. Semu tutti devoti tutti? It is live at the Scenario Pubblico, with the dancers in safe manner.
Panopticon’s eighteenth-century project has already been carried out in Cuba, in the 1920’s, like Presidio Modello prison in Isla de la Juventud, when Gerardo Machado was head of state.
From Havana, arrives in Reggio Emilia, after months of diplomatic and health work, Norge Cedeño Raffo, formerly a figure in Danza Contemporánea de Cuba, which works with Aterballetto in Fonderia in Reggio Emilia, National Dance Center, on a creation: a trio with live music ready for the new post-emergency season.