InnerSelf/ The Essence of the Perceiver – Le entità immaginate

InnerSelf/ The Essence of the Perceiver and Thoughts - Le entità immaginate
Enza Vita

“Our inherently present wakefulness is not something we’ll find in the future, nor something we had in the past. It’s present ‘right now’. And it’s something that we don’t have to accept or reject.

Don’t do anything about it: don’t adopt it, don’t avoid it, don’t entertain any hope or fear about it,

don’t try to change it or alter it or improve it in any way.”

             — Tulku Urgyen Rinpoche

 

When we were born into this world, we were taught by well-meaning but asleep people, that we were a thing separate from other things and we were encouraged to trade our direct seeing for the belief that our thoughts were more real than our seeing of our thoughts. Eventually we began to believe we were our thoughts, an imaginary “self” wrapped up in this thought-collection, this “knowing,”.

The habit of always flowing out into thoughts, emotions and outer manifestation distracted us more and more from our natural self and the distractions seemingly covered the seeing awareness that we were born with. In reality this aware seeing had not gone anywhere. It was still the background as the perceiving of everything because without awareness, we wouldn’t have been aware of anything, including the distractions.

Two Way Seeing

In this moment, look at an object in the room you are sitting, let’s say a tree out of your window. Observe how the mind automatically, immediately associates the tree with names, likes/dislikes, memories etc.

Now, look back at what “you are looking out of” and at the same time continue looking at the tree. Notice how the mind becomes silent, no labelling or judging, qualifying or describing. Now you can see the tree without “knowing”, without the mind telling you what it is.

Then, while still observing the tree, allow the mind to rise up again and watch as it restarts labelling the tree, associate it with memories of it, separating ‘you’ from the ‘tree’ and separating the tree from everything else. Can you see the difference between these two views? Did you notice your attention move between them?

REST IN THIS SIMPLE SEEING AGAIN AND AGAIN

At any moment you can turn your attention directly to this aware seeing presence, the same awareness which is reading these words right now. Any time you look beneath the thoughts toward their source, you discover an aware, alert seeing that doesn’t change, that’s always there for you, regardless of what happens on the surface. Rest in this simple seeing again and again and you will soon realize that you are this aware seeing.

At this point the interest and focus on thoughts spontaneously subsides. The world of thought will no longer be your home, having become a movie, a dream, a comedy or a drama, wherein the character you used to call your “self” is merely another player.

You will still have thoughts arising, emotions arising, appearances arising , but now you know that all manifestations are just impersonal movies that unfold on the screen of awareness.

You aren’t a person who is conscious. You are the awake seeing space of awareness itself, within which all the “thought up” entities  in  your world appear. Out of all these imagined entities, you have made the mistake of thinking that one of them is you.

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Le entità immaginate

“Il nostro presente intrinsecamente inerente al concetto di veglia non è qualcosa che ritroviamo nel futuro, neppure qualcosa che abbiamo avuto nel passato. É il presente “proprio ora”. É qualcosa che non dobbiamo né accettare né rifiutare. Non bisogna fare niente: non adottarlo, non evitarlo, non seguire alcuna speranza o paura, non cercare di cambiarlo o modificarlo in nessun caso.”

               —Tulku Urgyen Rinpoche

 

Dalla nostra venuta al mondo, persone ben intenzionate, ancorché inadeguate, ci insegnano che siamo entità separate dalle altre e che siamo spinti a scambiare la nostra visione diretta delle cose con la convinzione che i nostri pensieri sono più reali. A un certo punto cominciamo a credere di essere i nostri stessi pensieri, in un “sé” immaginario racchiuso in questa raccolta di pensiero che forma proprio questo “sapere”.

L’abitudine a attraversare sempre i pensieri, le emozioni e le altre manifestazioni secondarie, ci hanno distratto sempre più dal nostro naturale “sé”. Le distrazioni hanno coperto apparentemente la consapevolezza visiva con la quale siamo nati. In realtà questo vedere consapevole non ha avuto sbocchi. Era ancora lo scenario della percezione di ogni cosa, perché senza consapevolezza non saremmo stati consci di nulla, neanche delle stesse distrazioni.

Un doppio vedere

In questo momento guarda un oggetto nella stanza in cui sei seduto, diciamo un albero fuori della tua finestra. Osserva come la mente automaticamente, immediatamente associa l’albero a nomi, con simpatie/antipatie, ricordi, memorie, etc.

Ora, torna indietro al concetto “stai guardando fuori” e allo stesso tempo continua ad osservare l’albero. Noterai come la mente diventa silenziosa, senza etichettare o giudicare, qualificare o descrivere. Ora potrai vedere l’albero senza “sapere”, senza che la mente ti dica cos’è.

Poi, mentre stai ancora osservando l’albero, consenti alla mente di riprendersi e vedi come essa ricomincia a etichettare l’albero associandolo ai ricordi di esso, separandoti dall’albero e separando l’albero da tutto il resto. Riesci a vedere la differenza tra questi punti di vista? Hai notato come la tua attenzione si muove tra loro?

SOFFERMATI IN QUESTA SEMPLICE VISIONE ANCORA E ANCORA

In qualsiasi momento puoi rivolgere la tua attenzione direttamente a questa visione consapevole, la stessa consapevolezza con la quale stai leggendo queste parole proprio ora. Ogni volta che osservi ciò che sta dietro i pensieri e guardi verso la loro fonte, scopri una visione consapevole, vigile e attenta che non cambia, che è sempre lì per te, indifferente a ciò che accade in superficie. Soffermati su questa semplice visione ancora e ancora e presto ti renderai conto che sei tu questo vedere consapevole.

A questo punto l’interesse e l’attenzione ai pensieri svaniscono spontaneamente. Il mondo dei pensieri non sarà più la tua dimora, poiché è diventato un film, un sogno, una commedia o un dramma in cui il personaggio che chiamavi il tuo “sé” è semplicemente un altro attore.

Avrai ancora pensieri che sorgono, emozioni importanti, apparizioni significative, ma ora sai che tutte le manifestazioni sono solo film impersonali che si dispiegano sullo schermo della consapevolezza.

Non sei una persona cosciente. Tu sei lo spazio nascente della consapevolezza stessa in cui tutti i pensieri si formano e si palesano nel tuo mondo apparente. Hai commesso l’errore di pensare che una di queste entità immaginate fossi tu.

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ENZA VITA
Enza Vita is the publisher and editor of InnerSelf newspaper, the author of the book "InstantPresence/ Allow Natural Meditation to Happen” and the founder and director of the MahaShanti Foundation, a non-profit organization dedicated to spiritual awakening. Enza has distilled over 40 years of spiritual exploration into a modern, practical and authentic spirituality that engages with the universal teaching underlying all true religions. WEB: www.enzavita.com and https://www.mahashanti.org/ FB: https://www.facebook.com/EnzaVitaTeachings and https://www.facebook.com/instantpresencesatsang Enza Vita è l’editore del giornale InnerSelf, l’autrice del libro “InstantPresence/Allow Natural Meditation to Happen e la fondatrice e direttrice della MahanaShanti Foundation, un’organizzazione senza scopo di lucro dedicata al risveglio spirituale. Enza ha distillato oltre 40 anni di esplorazione spirituale in una spiritualità moderna, pratica e autentica impegnata in un insegnamento universale che sta alla base di tutte le vere religioni.