Il Salone del Mobile inaugura nella prima settimana di giugno. Con le manifestazioni in contemporanea come il Fuorisalone è una delle ragioni per cui Milano è conosciuta in tutto il mondo. Anche un solo appannamento sarebbe sgradevole per l’economia del capoluogo lombardo.
Salone del Mobile 2022, gli organizzatori si interessano alla Biennale di Venezia
I suoi organizzatori guardano con interesse alla Biennale di Venezia “Il Latte dei sogni” che è la prima manifestazione in Italia di reale peso internazionale dopo i due anni di interruzione causa Covid. Controversa e rischiosa, “Il latte dei sogni” si concentra su donne e minoranze protagoniste dell’Arte nel presente e nel passato prossimo con riuscite “capsule storiche”.
La critica sui grandi giornali è stata complessivamente positiva. Eccezione il Corriere della Sera con articoli fortemente critici di Pierluigi Panza, che definisce la Biennale “militante”. La rete ha espresso invece giudizi anche feroci. Le dichiarazioni di Cecilia Alemani hanno pesato, facendo risalire la natura di questa edizione della Biennale Arte ai movimenti quasi insurrezionali delle minoranze USA nell’ultimo quinquennio.
Salone del Mobile 2022, la Biennale di Venezia è la prova generale
La Biennale di Venezia per il Salone del Mobile di Milano è una prova generale grazie a un sistema dei trasporti aerei e di terra tornato in piena efficienza come prima del Covid. Nel settembre 2021 il Salone del Mobile fuori dal tradizionale appuntamento primaverile si era presentato con un’edizione sintetica, scelta differente da quella della Biennale che aveva preferito ritardare di un anno la manifestazione. Inquietudini domestiche, luoghi di lavoro completamente rivoluzionati dalle nuove tecnologie, ma anche modi di vivere dei singoli e delle famiglie contribuiscono a un intreccio stretto tra Biennale di Venezia e Salone del Mobile.
Le tensioni geopolitiche
Le ferite del Covid erano visibili, ma la drammatica vicenda della guerra tra Russia e Ucraina non sembrava ancora possibile. La Russia, come conferma Federlegno, organizzatrice del Salone, è un grande mercato di sbocco ma anche di acquisto di materie prime come il legno. I produttori italiani danno segnali di disagio sia sui prezzi sia sulla logistica di approvvigionamento.
I lockdown in Cina
A pesare sul Salone e a stimolare inquietanti riflessioni sul futuro è anche la drammatica gestione del Covid in Cina. Sono bastate solo alcune fotografie degli inflessibili lockdown di Shangai, dei grandi dormitori allestiti con criteri emergenziali in cui la gente è costretta a una quarantena spietata per indicare che le rotte commerciali e di relazione del sistema italiano del mobile tipiche degli ultimi vent’anni non sono un dato scontato. C’è il problema delle subforniture con gli ingorghi nella logistica ma anche del blocco dei consumatori finali che nella drammatica situazione attuale preferiscono altri consumi. A certificarlo con drammaticità il cambio delle rotte della globalizzazione a favore di altre. Le settimane antecedenti il Salone del Mobile sono tutte qui.
Il cambiamento dei mercati
Dove si esporterà nei prossimi anni? Che cosa e con che caratteristiche culturali? Dove si compreranno i materiali necessari per questa tipica tradizionale industria italiana? I responsabili del Salone del Mobile e degli eventi connessi hanno inviato i loro osservatori alla Biennale di Venezia. Per i produttori italiani di arredi si chiudono temporaneamente alcuni mercati e se ne aprono altri. Le novità stanno sia sul fronte dei flussi finanziari che su quello del gusto e degli stili di vita.
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