Il desiderio in un rotolo di carta

Opera di Vitaldo Conte

La scrittura poetica del mio Testo Desiderio dialoga con corpi di parola e rose rosse. La presento a Roma (14 apr. 2025) al Liceo Classico T. Tasso in ‘Nuovi percorsi in-versi’: rassegna di Voci Poetiche Italiane a cura di Francesco De Girolamo, Sandro Di Segni, Enrico Pietrangeli. Le parole di una mia poesia possono essere una dedica all’incontro: – Una Rosa rossa (…) si apre al mio sguardo / per farmi tornare a essere poeta…–.

Il mio Testo Desiderio vive in un rotolo di carta su cui la mia scrittura poetica si relaziona con segnaletiche visuali e sonore. Il suo pensiero-viaggio, nomade e pulsionale, è esposto in esposizioni ed eventi, spesso vicino a una rosa rossa. Lo interpreto, per la prima volta, come Suono d’Amore a Brindisi, con le T Rose nel 2014, al 1° Festival ‘I Linguaggi della Sperimentazione’ (a cura di C. De Stasio) e poi altrove.

L’iperscrittura del desiderio come scrittura inglobante

L’ipotesi della ‘scrittura inglobante è un mio testo con cui presento la mia poesia nell’antologia Il “nuovo” in poesia (a cura di C.M. Conti e L. Pignotti, Zeta n. 9, Campanotto Ed.,1986). In questo scrivo che la: – ‘Poesia’ può rimanere anche come concetto da esprimere ‘oltre’ la linearità del rigo debordando in altri linguaggi creativi: visivi, sonori, cinetici, ecc. –. In questo viaggio l’energia del desiderio esprime una scrittura inglobante. Questa può ricercare sconfinamenti e suoni “a tutto campo”. Avevo già curato la rassegna La voce del segno a Roma, nello storico locale ‘Folkstudio’ (1984), che aveva come sottotitolo: “ipotesi, tendenze nel labirinto e nella polifonia della parola (scrittura, suono, canzone d’autore)”.

Vittoria Biasi, in Desideri di un segno (‘Penthouse’, 1989), sottolinea: «La parola, l’immagine, il suono, la cinesi, la teatralizzazione della stessa scrittura sono le intermedialità dell’estrinsecazione desiderante attraverso i molteplici risvolti dell’intersecazione dei linguaggi diversi. In pertinenza con questa pratica espressiva è la creatività totale dell’operatore e poeta Vitaldo Conte. Quello che l’autore definisce il “labirinto della propria scrittura” è l’iperscrittura del desiderio».

Il mio testo Pulsione tra arte e vita, su Fyinpaper (2021) e poi su ‘Fermenti’ (2024), è una integrazione del Manifesto della Pulsione, redatto nel 2009 con Carmelo Strano: – Lo scrittore della pulsione oggi è un “autore amante” quando estrinseca le proprie erranze di arte-vita. La sua narrazione vuole essere de/scritta con un testo aperto, in cui i generi della scrittura convivono naturalmente nel colloquio fra di loro. Questa può essere anche un’espressione d’arte, attraversando parole che diventano maschere di rappresentazione e corporeità di desiderio ­–.

 La Rosa rossa come suggestione di creazione  

Presento, per la prima volta, la Rosa rossa come arte-scrittura a Parma (4 mag. 1998) nel mio evento Il borderline rosso dell’amore (in Accordi luce, a cura di V. Biasi).  Offro una rosa rossa, su un foglio bianco, illuminato da candele rosse, sotto un borgo gotico. Scrivo nel testo-presentazione: – La scrittura del desiderio può ricercare il limite estremo del proprio esistere come traccia: scomparire per divenire reliquia, feticcio d’amore e di contagio. Può spossessarsi del possesso del proprio scrittore per essere presa, manipolata, strappata, e anche bruciata per farsi luce, cenere, imprevedibile residuo –.

La Rosa rossa è un immaginario d’amore che può trasmutare il poeta e l’artista in amante: come lo è stato e lo è per me. Diversi sono gli eventi in cui interagisco ritualmente con il corpo e i petali di una rosa rossa. Come quando disperdo, al termine di un evento in cui leggo poesie, Petali parole di desiderio: performance poetica a Roma (a cura mia e di U. Maganti, 15 mag. 2008) presso il patio della Casina delle Civette di Villa Torlonia.

Il rosso dell’Eros / Rose pulsa in miei testi di poesia, convivendo con Live Music: come nel mio intervento in Vini & Vinili (a tempo di Jazz) a Frascati, a cura di E. Pietrangeli (9 mag. 2015). Questa è la mia indicazione per la serata: – Se tu fossi un fiore saresti la mia rosa di carne / rosa poi rossa / per le spine invadenti dei miei segni di / occhi bocca mani unghie / sulla tua pelle del desiderio…–.

La rivista ‘Fyinpaper’ (2021) dedica uno spazio alla mia Rosa rossa corpo di Eros-Poesia, in cui c’è la poesia sul Ritual Tango. Dalmazio Frau ne introduce la lettura: «Nei suoi versi Vitaldo Conte è orficamente devoto a un eros trascendente e arcaico. Questo affonda nel mito dionisiaco e profuma di sole mediterraneo e meriggi ellenici (…). Sa bene quale sia la via rossa, il fil rouge, che collega le anse carnali dell’amore e del desiderio, in un lucore di candele e su petali di rose rosse».

 Legami del Ritual Estremo Amore

Ricerco l’alchimia dei legami come cre/azione nel mio evento Ritual Estremo Amore a Roma (‘Atelier Montez’, 2 dic. 2016), in cui disperdo rose rosse nel percorso. Qui scrivo la parola desiderio, con un pennarello rosso, sul corpo di tre donne: le firmo come Arte-Scrittura del Desiderio con la V del mio nome.

Leggo, sdraiato sul nero di un letto, lettere poetiche di Estremo Amore. Come quella di una assenza femminile immaginata. – Amore mio, allontanarmi da te è come morire… La tua Huan deve scomparire, non chiedermi perché, debbo farlo per entrambi, ma soprattutto per te. Ci rincontreremo forse in un’altra vita. Abbracciami nei Sogni… Abbracciami nei Sogni perché lì continuerò a essere sempre legata al tuo sonno, avvinta al tuo corpo… Non considerare il mio addio un addio ma un arrivederci in altri corpi d’amore. L’amore non ha confini di tempo né di spazi. Ciao Amore mio eterno. Abbracciami nei Sogni… anche i Sogni possono diventare legami…–.

La musica della Festa Dionisiaca, finale dell’evento, fa danzare corpi e pulsioni che ricercano emozioni nella notte. Il Ritual Estremo Amore diviene così Poesia-Arte.

Esprimo il Legame Desiderio con il corpo di una Donna-Rosa rossa attraverso una poesia nell’antologia Lunario di desideri (2019): – Ti legherò con il legame che desideri / legandomi a te con il nostro fluire / di sguardi che diventano abbracci. / (…) mia / estrema rosa rossa che ricerco / nel sogno delirio dei rituali di desiderio. Il curatore Vincenzo Guarracino nota: «come dice Vitaldo Conte nel suo testo: come “cibazioni”, acquisto e possesso di pienezza, (…) vincoli e divieti sono felicemente infranti nell’”alchimia dei legami”, dall’energia del desiderio, della vita».