Quale identità? (2)

identità digitale cos'è nella rubrica Aristotele Digitale di oberto Masiero
Identità digitale: cos’è?

Nella precedente spigolatura ho posto la questione dell’identità, in particolare l’identità digitale: cos’è? Nel digitale la relazione A=A non va considerata come un principio, cioè non si dà il principio di identità, per il semplice motivo che si dà costantemente una diversità di posizione. Da ciò almeno il sospetto che il digitale per giustificarsi non abbia bisogno di una qualche metafisica, cioè di un “principio” che possa spiegare o includere il tutto, a meno che il tutto non sia la diversità stessa. Ogni argomentazione sarà così veritativamente autoreferente senza dover necessariamente essere fondata da un sottostante logosLa figura del digitale è l’eterno ritorno del sempre diverso.

Se ciò è plausibile va ripensata l’idea stessa di soggetto, cioè del modo in cui l’identico viene elaborato in un orizzonte antropico e in modalità spazio temporali, in ciò che chiamiamo storia.

In un contesto metafisico dove A=A il soggetto è uno inevitabilmente orgoglioso della propria singolarità in una totalità predefinita, in una appartenenza appunto identitaria (gruppo, tribù, stato, nazione … sangue e terra. Gli antichi greci sostenevano che sei quel che sei, cioè umano, perché appartieni al nomos, alla legge della città). In questo caso l’autoriflessione connota il soggetto come quell’ente che elabora il proprio destino in un determinato insieme di senso e di appartenenza. Inevitabilmente portatore di conflitti, di polemosIl suo essere sarà nel contempo un imporsi e un appartenere.

Se A è sempre e inevitabilmente diverso da A, allora non si dà totalità ma costante differenza e il soggetto potrà apparire come il portatore della differenza stessa o di uguaglianza tra diversi. Questo non annulla il conflitto ma lo sottopone al principio di responsabilità che è tutto meno che metafisico.

Nel primo caso avremmo un’etica dell’identità e dell’imposizione, nel secondo della differenza e della responsabilità. Il soggetto allora apparirà diverso a se stesso, a sua volta avatar.

Il digitale come mondo della relazione

Il digitale opera sul dato portato dallo stato di relazione: tutti gli enti materiali e immateriali (compreso il soggetto) sono stati di relazione. Da questo punto di vista tutto nel digitale è sociale (compreso il soggetto). Tempo fa (proprio negli anni nei quali il digitale diventava tecnologia diffusiva) si sarebbe detto: il privato è pubblico.

Non c’è principio (principi) o fine (giustificazioni ultime); non ci sono imposizioni possibili, ma posizioni caso per caso e, soprattutto, noi umani non siamo proprio fatti a immagine e somiglianza di alcunché. Nemmeno quando ci costruiamo una nostra identità digitale, che non sappiamo ancora bene cos’è.

 

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