Non si può capire l’arte d’oggi se non se ne conoscono almeno le fondamenta. Del mio tempo mi interessa tutto. E se poi si tratta di arte, di creatività e di bellezza, semplicemente mi perdo (Flavio Caroli)
Concepito come un colloquio tra un’esploratrice e un professore, l’ultimo libro pubblicato da Flavio Caroli, “I sette pilastri dell’arte di oggi/da Pollock alle bufere del nuovo millennio” (Mondadori, 2021), con questo suo titolo altisonante, è un prezioso viatico per leggere la nostra contemporaneità con gli occhi dell’estetica.
Caroli, tra i più noti e stimati critici e storici dell’arte italiani stupisce, oltre alla sua fama mediatica, per la testimonianza di una vicenda storico-artistica.
Vicenda riletta nella prospettiva critica degli eventi, da molti solamente noti per sentito dire, e che l’autore invece ricostruisce da testimone diretto.
È un percorso ermeneutico tra vivi ricordi e passione, che rende l’interlocutore il pretesto narrativo, e al contempo il tessitore, di uno schema che parte con l’esposizione degli Anni Cinquanta.
Attraversa, successivamente, il tangibile disorientamento dell’arte degli anni presenti, e giunge al colpo di fulmine con «il genio del Duemila».
Un interlocutore immaginario
Per Caroli, il dialogo con l’interlocutore immaginario rappresenta un efficace espediente narrativo, attraverso cui l’autore cerca la chiave lessicale per aprire la giusta porta che conduca il lettore alla chiara comprensione delle opere.
L’articolazione del libro segna la prospettiva di una raffinata riflessione su fatti che egli stesso ha direttamente vissuto, alcuni dei quali colti nella fragranza degli esordi.
Senza allentare la tensione narrativa racconta, con il corretto distacco, ciò che, per ragioni anagrafiche o geografiche, non ha potuto conoscere direttamente.
Nelle parti in cui rivolge uno sguardo appassionato oltre l’orizzonte del presente, lo fa principalmente per ritrovarsi nel contesto che originò temi e modalità.
Segnala, inoltre, tra gli artisti viventi, quelli maggiormente promettenti e con migliori prospettive.
L’avventura eroica e totalizzante della pittura
Flavio Caroli, divulgatore tra i più noti, racconta con la chiarezza dell’esperienza e della sua lunga riflessione ermeneutica le sette rivoluzioni che hanno segnato l’arte dal dopoguerra ai nostri giorni.
Rivoluzioni che, nella sua visione, non sono affatto moti incontrollati, ma passaggi necessari, vincolati da una logica stringente, e hanno la loro sorgente nell’avventura eroica, totalizzante della pittura.
“Capisci l’evoluzione mentale, sentimentale, espressiva di Jackson Pollock e avrai già capito tre quarti dei meccanismi creativi dell’arte d’oggi”, come afferma l’autore già all’inizio del testo, rivolgendosi a una “esploratrice” immaginaria.
Dall’Action Painting alla Pop, al concettuale, all’Arte Povera e alla Body Art
La piattaforma dell’arte di oggi si reggerebbe, come un tetto, su sette pilastri, corrispondenti ad altrettanti capitoli.
Il primo parla dell’Action Painting e dell’Informale.
Lautore traccia una linea guida che appare evidente man mano che ci si accosta al secondo pilastro della Pop Art.
Essa rappresenta il ganglio che funge da collegamento tra cinema e pittura.
Poi il quarto (Arte ambientale, Minimalismo, Arte concettuale, Arte Povera) colpisce per la predilezione per una visione appassionata cui segue il quinto pilastro della Body Art.
Segue il sesto, l’Arte astratta. In questa rappresentazione Caroli sembra seguire una lettura epistemica che evita le rigidità degli schematismi e dell’analitica.
Gli anni Ottanta, settimo e ultimo pilastro
È nella parte dedicata agli anni del sincretismo e della nuova immagine, che Caroli racconta di sé.
Curatore e critico, descrive ciò che si sta dissolvendo in un mondo d’eccezione a cui contrappone, per dar ordine al caos del presente, esempi luminosi che meritano un’approfondita azione critica.
Ricordi personali, aneddoti e interpretazioni poetiche
Caroli racconta la formazione e l’evoluzione di questi fondamentali snodi artistici; ne segnala le derivazioni, le eredità maturate e le proiezioni nel futuro tra ricordi personali, aneddoti e interpretazioni poetiche.
Il tutto accompagnato dalle immagini dei capolavori degli ultimi settant’anni.
Come ricorda lo stesso autore, “l’arte si insinua, accedere all’arte non significa solo guardare quadri o leggere libri. Il senso della bellezza si insinua, non sappiamo come, in mille modi. Guardiamo un film in televisione e il cinema ormai cita ampiamente l’arte, ci arriva anche da lì. L’arte impregna le nostre vite e dovrebbe farlo ancora di più e dovremmo rispettarla e coltivarla sempre di più”.
L’ultima presentazione del volume lo scorso 17 dicembre, ad un pubblico attento e partecipe, presso la Mole Vanvitelliana di Ancona.
L’iniziativa ha evidenziato i numerosi indirizzi di ricerca tracciati dall‘autore.
Indirizzi che rappresenteranno altrettante traiettorie ermeneutiche da sviluppare in ambito accademico.
La presentazione è stata promossa dall’Associazione La Stanza dell’Arte in collaborazione con gli Archivi del Centro Studi Milano ‘900 e il patrocinio del Comune di Ancona.
Flavio Caroli – I sette pilastri dell’arte di oggi – YouTube