La guerra contro il pianeta, speriamo di perderla

La guerra contro il pianeta, speriamo di perderla
Veicoli militari russi contrassegnati con il simbolo V bombardati dalle truppe ucraine - Russian military vehicles marked with the V symbol bombed by Ukrainian troops Attribuzione: Security Service of Ukraine, CC BY 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by/4.0> attraverso Wikimedia Commons

Le conseguenze della guerra sull’ambiente aggravano gli effetti dell’inquinamento

Oltre al dramma delle migliaia di morti, oltre alla distruzione di beni di uso comune, la guerra in Ucraina contribuisce paurosamente a un delitto di carattere ambientale. E non ci riferiamo solo alle tonnellate di Co2 emesse dai carri armati (un km per litro), dagli aerei e dai missili, quanto piuttosto all’enorme aumento delle spese per armi che sottrarranno risorse alla transizione energetica. Tutti gli impegni presi dai vari Paesi del mondo dovranno essere rivisti, alla luce di un riarmo collettivo che è già in atto.

Guerra e ambiente, il riscaldamento globale aumenterà più di quanto era previsto

Si è parlato di un inevitabile ritorno al carbone, la cui eliminazione appena due mesi fa era stata concordemente deliberata e programmata, seppure con scadenze troppo ampie. Il contenimento della crescita della temperatura di almeno 2° appare ormai talmente irreale che nessuno vi fa più cenno. La filiera bellica, divoratrice di energia, viaggerà a gonfie vele e gli azionisti delle corporation interessate ne riceveranno i dovuti guadagni. Insomma c’è un’altra guerra che tutti insieme stiamo vincendo: la guerra contro il pianeta.

La cultura della pace deve essere sostenuta in maniera più radicale

Che cosa si può fare? Non bisogna aver paura di progettare un mondo nuovo partendo dalle fondamenta della convivenza civile. Prima di tutto identificare i principi che stanno alla base dei conflitti e della loro evoluzione in guerre vere e proprie. L’educazione alla convivenza pacifica dovrebbe assumere un rilievo molto maggiore che in passato. Distinguere la competizione “sportiva” dall’odio distruttivo per il diverso, mettere l’accento sui vantaggi della cooperazione, condannare la violenza, alimentare la coscienza di abitare tutti in una casa comune, combattere le smisurate disuguaglianze di reddito, e molto altro, non è un’opzione impossibile.

Occorre riproporre la morale come base della politica

Ormai è divenuta una condizione indispensabile per la sopravvivenza del genere umano. Ce ne rendiamo conto quando vediamo i politici che parlano con gli occhi bassi di opzioni nucleari o di armi biologiche, come fossimo apprendisti stregoni incapaci di padroneggiare la loro potenziale distruttività. In realtà lo siamo. La sgradevole verità è che l’uomo è molto più capace di costruire strumenti di distruzione che di emancipazione morale.

 

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