#Graziano Origa

 

E’ notizia di ieri, il corpo trovato sulla spiaggia sarda, come in un film, è il suo. Anche in questo, come in tanti suoi altri momenti, ha traslato su di sé un elemento iconico forte e paradigmatico. Lui è Graziano Origa, che a vederlo d’impatto sembra un manifesto in sè. Il manifesto dell’arte, della frontatezza e della ricerca, con quegli occhiali e quella squadratura nel volto di un Warhol o di un Pasolini.

Icona

Non sapremo mai quanto casualmente o quanto ricercata fosse la somiglianza. Possiamo immaginare che, come curioso e vorace ricercatore, si imbevesse di quegli elementi che lo hanno definito. Come disegnatore, grafico, ritrattista e giornalista ha avuto modo di navigare tra Pop e Punk, tra gli anni ’80 e il 2000. In quello sguardo fisso in camera di molte delle foto che lo ritraggono, intuiamo l’anima fervida che in cerca di imprimersi sulla pellicola anela a lasciare un segno. 

Come animatore della rivista Fumetti d’Italia, luogo di interessanti scoperte e puntuali biografie di artisti, lo conobbi e gli mostrai i miei disegni. Me lo presentò l’amico AkaB ad una fiera. Una breve chiacchierata e poi via nei flutti del movimentato mondo del fumetto italiano.

Che il viaggio continui quindi. Rimangono i suoi scritti e i virtuosismi del suo disegno.

 

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Origa e Warhol

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