Tesla, il nuovo stabilimento a Berlino – Its new building in Berlin

Una piccola salamandra, specie endemica dei boschi intorno a Gruenheide, appena fuori Berlino, è una specie in pericolo. Il tribunale del Brandeburgo ha vietato il taglio di una residua porzione di bosco dove si sta costruendo la nuova Gigafactory Tesla.

Elon Musk aveva bandito un concorso in Europa per la sede della Tesla. Non ha mai rivelato quali e quante città abbiano partecipato. La palma della vittoria è spettata al Brandeburgo, che ha messo a disposizione un sito proprio sul limitare di Berlino, oltre a un miliardo di euro di contributi.

Le ragioni per cui Elon Musk ha voluto lo stabilimento Tesla a Berlino, presto seguito da uno analogo per la produzione di batterie, sono sia di tipo tecnico che politico. Tra le prime, usufruire dell’ingegneria tedesca legata al settore automobilistico direttamente in Germania, quindi con facilità di assunzioni, competenze, expertise e acquisto di brevetti è una tentazione senza pari. Uno stabilimento Tesla vicino ad altre fabbriche di automobili avrebbe nociuto all’unicità di Tesla. A Berlino invece il terreno è vergine, senza concorrenti. La seconda ragione è quella di approfittare dell’ecosistema delle start up di Berlino. Nella capitale tedesca c’è un pool esteso di intelligenze e di start up nell’ambito STEM. Nessun’altra città dell’Europa continentale può vantare la stessa disponibilità.

Al momento è anche la città che presenta il rapporto prezzo/innovazioni più favorevole. Le infrastrutture sono tutte nuove perché costruite dopo la caduta del Muro, la popolazione sta crescendo e l’immigrazione è fatta soprattutto da giovani con educazione superiore. La rete dei treni ad alta velocità, insieme con l’apertura, dopo una tormentata storia, del nuovo aeroporto intercontinentale BER Willy Brandt, garantisce l’accessibilità dalle capitali dell’automobile tedesca, Monaco, Stoccarda, Wolfsburg, dove stanno i grandi gruppi Bmw, Daimler, WW. Loro sono i concorrenti di Tesla,

Infine l’ultima ragione, quella veramente importante e decisiva: la sfida alla manifattura tedesca. Quello di Berlino è il secondo stabilimento estero di Tesla, dopo quello di Shangai. La capitalizzazione borsistica di Tesla è superiore alla sommatoria di Daimler, BMW, WW. A differenza dei gruppi giapponesi che, negli anni Novanta, avevano scelto la Gran Bretagna per le loro fabbriche, Tesla ha scelto la Germania. Il passaggio all’auto elettrica è un salto che riapre la concorrenza. Quelli che sembravano gruppi industriali imbattibili contro cui qualsiasi concorrenza sarebbe sembrata assurda, ora sono tornati a essere concorrenti temibili ma che possono essere battuti.


A small salamander, an endemic species of the woods around Gruenheide, just outside Berlin, is an endangered species. The Brandenburg court has forbidden the cutting down of a residual portion of the forest where the new Tesla Gigafactory is being built.

Elon Musk had launched a competition in Europe for the Tesla headquarters. He never revealed which or many cities participated. In addition to a billion euros in contributions, the palm of the victory went to Brandenburg, which has made available a site right on the edge of Berlin, .

The reasons why Elon Musk wanted the Tesla factory in Berlin, soon followed by a similar one for the production of batteries, are both technical and political. Firstly, an unparalleled temptation is the possibility to take advantage of German engineering linked to the automotive sector in Germany.Therefore,with ease of hiring, skills, expertise and the purchase of patents. A Tesla plant near other car factories would have harmed Tesla’s uniqueness. However, in Berlin the land is virgin and without competitors. The second reason is to take advantage of the Berlin start-up ecosystem. In the German capital, there is an extensive pool of intelligence and start-ups in the STEM field. No other city in continental Europe can boast the same availability.

At the moment, Berlin is also the city with the most favorable price/innovationratio. The infrastructures are all new because they were built after the fall of the Wall. Moreover, the population is growing, and immigration is mainly done by young people with higher education. The high-speed train network, together with the opening, after a troubled history, of the new intercontinental airport BER Willy Brandt, guarantees accessibility of the German automobile capitals, Munich, Stuttgart, Wolfsburg, where the big groups BMW, Daimler, and WW are located. They are Tesla’s competitors.

Finally, the last important and decisive reason is the challenge to German manufacturing. The one in Berlin is Tesla’s second foreign plant, after the one in Shanghai. Tesla’s stock market capitalization is higher than the sum of Daimler, BMW, WW. Unlike the Japanese groups which had chosen Great Britain for their factories in the 1990s, Tesla chose Germany. The transition to the electric car is a leap that reopens the competition. What seemed to be unbeatable industrial groups against which any competition would have seemed absurd, are now back to being formidable but can be beaten.