Un periodo di quarantena è l’ideale per recuperare e vedere nella sua completezza una serie che ha fatto la storia delle saghe dei robottoni mettendoci dentro degli ingredienti davvero speciali.
Notevolissimo il Mecha-design, impressionante l’impianto narrativo e la regia, a volte un po’ complicata da salti temporali ripetuti e lunghi dialoghi in scene fisse. Ma è l’aggiunta di elementi come i rotoli del mar morto, l’albero della vita, profezie, angeli che sembrano demoni dalle fattezze stupefacenti che rende il tutto davvero unico. Il finale, per alcuni, non ha retto le aspettative. Le aspettative di quelli che volevano la disfatta di un potentissimo nemico. Ma qui il nemico non è lì fuori, il nemico è dentro, dentro ogni uno dei personaggi. È un veleno che rovina le loro vite, le rovina ad ognuno in modo diverso.
Nel caso del protagonista, la lotta è ancor più dura perché è un veleno che lo ha portato ad essere li, a cercare di conquistarsi un briciolo di considerazione da parte del padre.