UGO GREISSING – Nel 1973, sotto la presidenza Nixon, in Usa venne ratificata la legge Endangered Species Act, volta alla protezione delle specie animali del nostro pianeta. Classificandole in base al numero di esemplari viventi, la legge si pone come obiettivo anche la salvaguardia del loro habitat. Questo con speciale attenzione a quelle che rientrano nella categoria “in via di estinzione”.
Ora, questo orientamento normativo rischia di vanificarsi per l’intervento di segno opposto da parte di Trump, ora politico ma da sempre imprenditore. E questa mossa è proprio da imprenditore. Essa ha come effetto il notevole indebolimento di quella legge protettiva di 50 anni fa.
Dalla sua ratificazione, l’ESA ha salvato più di 1600 specie di animali, ponendosi come baluardo per la salvaguardia della fauna e della flora selvatica a livello mondiale. Questo orientamento antispecie di Trump è stato definito “Extintion Plan” per come distrugge l’impegno di decenni sul piano della salvaguardie delle specie in via di estinzione a livello mondiale.
Si tratta quindi modifiche sostanziali dello Endangered Species Act varato, come ricordato, nel 1973. Queste modifiche in pratica impediranno l’inserimento di altre specie in via di estinzione. In aggiunta, queste modifiche potranno favorire la rimozione di specie in via di estinzione già sotto protezione. La coerenza non manca. Infatti, se la logica è la valutazione del rapporto costi e benefici in senso assolutamente economico, il risparmio invita a dare scarsa o nessuna importanza all’estinzione di specie animali. La legge del profitto, unica spinta nell’azione economica. L’ambiente? La distruzione del pianeta? Il surriscaldamento? Ci penseranno altri, fra 20-30 anni. Ma forse a quell’epoca i terrestri saranno i nuovi migranti. Verso altri pianeti. E se no, si distrugge il nostro pianeta e pace per sempre.
Se i potenti sono indolenti o hanno interessi superiori a quelli ambientali, chi ha senso di responsabilità non può e non intende stare a guardare. E per Fyinpaper questa responsabilità è assolutamente naturale. Qualcosa, quindi, possiamo fare. Grazie anche a Change.org, un portale che Ugo Greissing ha lanciato una campagna che chiede l’annullamento di queste oscene modifiche! Chi ha a cuore le sorti del nostro pianeta dia il supporto della propria firma alla petizione. Sosteniamo il nostro pianeta!