Fuori dai denti/ Edward Burtynsky, ed è paura

Fuori dai denti/ Edward Burtynsky, ed è paura

Werner Haftman è stato un famoso storico dell’arte curatore delle prime tre edizioni di Documenta di Kassel, assieme a Arnold Bode che l’aveva fondata (1955). Ebbene, mezzo secolo fa lo studioso tedesco (aderì al nazismo hitleriano), commentando una mostra di scultura di cui era il curatore, disse:

“La prospettiva utopica

Se ora torno ancora a riconsiderare la mia presentazione, ho l’impressione che dovrei, come sospinto indietro, riscrivere ogni cosa e da un punto di vista diametralmente opposto. Quel che ho descritto era un aspetto parziale, niente di più del rovescio di un tutto assai più esauriente. Diciamo così: l’ansia ha come rovescio della medaglia ‘la prospettiva utopica’, ma questa si chiama Speranza.”

Extraction/abstraction

Me ne sono ricordato a proposito della mostra del fotografo canadese Edward Burtynsky allestita al Museo 900 di Venezia Mestre col titolo “Extraction/abstraction”, per la cura di Marc Mayr (fino al 12 gennaio 2025). Burtynsky è famoso per avere ripreso aree devastate dall’inquinamento dell’industria.

Una mostra che fa pensare molto e con trepidazione

Più di un centinaio di gigantografie, tutte di almeno 2 metri d’altezza per 3 o più di larghezza, di siti geografici particolari, cave, miniere, deserti, coltivazioni intensive, capannoni gremiti di schiavi al lavoro ecc, riprese da droni in modo impeccabile, con colori sgargianti in inquadrature perfette.

La bestia umana

La bestia umana ha invaso il pianeta in ogni suo angolo, scavandolo coi suoi voracissimi denti ovunque fosse possibile succhiarne la linfa vitale: i denti acuminati del sistema globale di accaparramento della ricchezza del pianeta non risparmiano nazione, regione, bellezza naturale.

Impressionante è il dispiegamento di mezzi che la tecnologia gli mette a disposizione e la fotografia, raffinatissima, quasi tutta dall’alto, lo testimonia esaurientemente senza lasciare alcun dubbio sul futuro della palla: la sua erosione, in atto da tempo, avrà termine solo con la sua fine.

Dove rifugiarmi, sulla Luna, su Marte?

Un brivido mi ha attraversato: dove rifugiarmi, sulla Luna, su Marte? Non c’è scampo, le generazioni future sono fregate.

Tuttavia, al di là della paura, mi faccio una domanda e ve la giro: queste gigantografie, perfette nell’equilibrio formale dei colori e nella precisione dei particolari, sono arte? La paura che la sociologia, la politica e la scienza messe insieme siano in grado di suscitare con le immagini di un’enorme mostra, è arte? l’iperrealismo più documentato e preciso del mezzo presentato in un museo è ancora arte?

Al di là della paura

Non mi interesso di mercato delle immagini, grandi o piccole che siano, ma di arte e quindi mi domando dove è finita la speranza che deve connotarla? dove il mistero che accompagna la sua luce?

BURTYNSKY: Extraction/Abstraction, a cura di Marc Mayer, M9 – Museo del ’900, Venezia Mestre