18 maggio 1990. Gorbacev, capo di un’Urss sull’orlo dell’abisso economico, e James Baker, Segretario di Stato americano, discutono febbrilmente per cinque ore di fila su come evitare il disastro. Gorbacev è isolato nel suo Paese, attaccato da destra da chi lo accusa di debolezza, e da sinistra da chi vorrebbe accelerare la fine dell’Unione delle Repubbliche Sovietiche. Documenti desecretati di recente dagli americani testimoniano i rischi e le responsabilità di questo passaggio storico. Le rovine del muro di Berlino sono ancora fumanti, sei mesi dopo il suo abbattimento, e Gorbacev avverte gli americani: devono assumere il controllo della nuova Europa che sta nascendo, con la ricostituzione della grande Germania che non è legata a momenti storici piacevoli. L’interlocutore del leader russo tenta di tranquillizzarlo: la Germania di oggi non è quella del passato.
Gorbacev non è convinto. Certo, non è il nazismo che rinascerà, ma la strapotenza economica di Berlino provocherà squilibri molto pericolosi nel mosaico europeo. Sarebbe bene che si facesse della Germania il Paese leader del disarmo universale, che la Nato e il Patto di Varsavia modificassero il loro originario statuto e confluissero nella CSCE (Conferenza per la sicurezza e la cooperazione in Europa). Si potrebbe dare un’accelerata al disarmo nucleare e biologico e molto altro si potrebbe fare. Il leader tedesco Kohl gode del massimo prestigio internazionale e potrebbe associarsi a questo eccezionale progetto, ma è proprio lui a tirare il freno a mano e a dire che per il momento la nuova Germania unita entrerà nella Nato senza condizioni. Prudenza? Diffidenza? Non ce lo dicono i documenti. Il disarmo e gli aiuti all’Urss sì – dice Kohl – ma non dimentichiamo che l’Urss ha ancora i suoi depositi di testate nucleari e Gorbacev non gode di un’unanime sostegno del suo Partito.
Praticamente lo si accusa di essere eccessivamente visionario, o di non volere la completa riunificazione della Germania, o di non voler correre il pericolo di basi Nato troppo a Est, troppo vicine ai confini russi. Comunque sia, il suo progetto fallisce e la sua leadership viene poi duramente contestata e sconfitta nel cuore stesso degli organi direttivi del suo Paese. La Russia rinascerà con le sue tradizioni militari.