Nientepocodimeno che Parmenide! E perché no? Ero al liceo e il mio professore di filosofia ci spiegava che tra i Presocratici c’erano quelli che pensavano che l’essere fosse ciò che permane e altri che affermavano che fosse ciò che diviene; alcuni ritenevano che il nulla, in quanto tale, non potesse esistere e altri come ciò che si contrappone all’esistente perché domina il polemos …. e così filosofeggiando.
Da allora non ho saputo mai da che parte stare e – ahimè! – da allora ho continuato a rincorrere la soluzione. Forse perché non ho mai voluto diventare adulto. E così ho continuato (stupidamente o ingenuamente) a interrogarmi (si è sempre vittime sia di ciò che non si è capito quanto di ciò che si crede di capire).
Poi mi sono imbattuto nel digitale e nel momento nel quale ho cercato di “possederlo” ho capito immediatamente che era lui che mi possedeva ed era semplicemente stupido resistere. Visto, oltre a tutto, che non ha bisogno, per essere quello che è, di essere né ciò che permane né ciò che diviene per giustificarsi (cioè per essere ciò che è e può essere).