Putin è chiaramente in difficoltà per la pioggia di condanne internazionali che cadono sulla Russia a causa della sua “operazione militare speciale” in Ucraina che ha mostrato limiti e disumanità di ogni tipo. Perduto il suo consueto aplomb da Ivan il Terribile, lo zar Vladimir se la prende con i traditori definendoli “tipi che non possono vivere senza ostriche e libertà di genere”. “Il popolo russo sarà in grado distinguere i veri patrioti dalla feccia e dai traditori e sputarli fuori come moscerini che volano accidentalmente in bocca”.
I moscerini nelle piazze delle grandi città russe corrono seri pericoli
Le difficoltà di Putin. Quando il re è nudo – e soprattutto solo – di solito reagisce rabbiosamente, quindi niente di nuovo sotto il cielo di Mosca. Ma i moscerini che sciamano nelle piazze delle grandi città russe ora corrono seri pericoli. La patria è in pericolo a causa di generali inetti (ne ha “licenziati” due) che non avevano capito nulla della situazione ucraina. Oppure avevano evitato di irritare il grande capo con obiezioni poco gradite. Ecco ancora le difficoltà di Putin.
No McDonald’s né Ikea
Altre difficoltà per Putin. Non stupitevi. Quando Mussolini decise di entrare in guerra e il capo delle forze armate gli fece notare che non c’erano neanche divise sufficienti a vestire i soldati, il Duce gli rispose che restava in attesa delle sue dimissioni entro 24 ore. I dittatori non hanno una grande fantasia. La verità è che Putin stesso non si aspettava la resistenza ucraina, le sanzioni occidentali e l’opposizione interna: un tris micidiale. I russi abituati ai McDonald’s e ai grandi empori IKEA avranno avuto l’impressione sgradevole di tornare all’Urss di Breznev nel giro di una settimana. E non lo hanno gradito. Per non parlare dei parenti dei caduti, giovani militari di leva che non sapevano neanche di andare a fare la guerra. La reazione rabbiosa del capo a questa situazione si manifesta nella brutalità dei bombardamenti ormai indiscriminati su obiettivi civili, finalizzati a stroncare il morale degli ucraini.
Alla Lenin e alla Stalin
Ancora più umiliante appare la richiesta di aiuto a mercenari, compagnie militari private costituite in parte da assassini professionisti che si vantano pubblicamente della loro ferocia. Dunque partita perduta per lo zar Vladimir, anche se “la pancia” del popolo russo può credere ancora alle litanie della propaganda di Stato secondo cui il nemico è con le spalle al muro e l’”operazione militare” si concluderà presto. Difficoltà per Putin? Putin disprezza Lenin e Stalin, ma paradossalmente non si accorge di usare i loro metodi e perfino le loro parole. L’ex tenente colonnello del KGB continua a essere ciò che era e non esiste alcuna chirurgia correttiva che possa farne un leader degno di questo attributo.