La parola alla danza

La danza come sapere, di anatomia e fisiologia, come consapevolezza e presenza, come capacità di formulare ipotesi e trovare soluzioni, come understanding, tuninge imaging, entrata nel novero delle discipline oggetto di studio accademico universitario, non teme più di valersi della parola come strumento potente, capace di produrre senso, nel fare e nel fissare idee incorporate, andando oltre la registrazione video e i metodi di notazione-scrittura della coreografia storicamente affermati, da Laban a Benesh.

Fondamentale ormai, dunque, trovare le parole, istituire il glossario, per indicare e documentare le relazioni corpo-mente.

Tra i materiali da vedere e da leggere un testo pubblicato da Intellect nel 2018, anche in versione Kindle, Performing Process: sharing dance and choreographic practice, a cura di Hetty Blades e di Emma Meehan, ricercatrici alla Coventry University, con saggi di artisti, studiosi, professori, e di una psicologa cognitivista.

Folta la pubblicistica italiana sul contesto della danza contemporanea di conio più recente, al di là dello “stato dell’arte” nel panorama pan-tecnologico odierno e nell’estetica della rap-presentazione a-disciplinare.

Il 2019 ha segnato l’emergenza di testi sul contesto socio-politico della danza per tutti: La danza: organizzare per creare, scenari, specificità tecniche, pratiche, quadro normativo, pubblico, a cura di Alessandro Pontremoli e Gerarda Ventura, per Franco Angeli; Altri corpi/Nuove danze, a cura di Andrea Porcheddu, per Cue Press;

Il pubblico in danza, a cura di Lorenzo Conti, Maddalena Giovannelli e Francesca Serranzanetti, per Scalpendi Editore (2019) Lo spettatore è un visionario di Lucia Franchi e Luca Ricci, per Editoria&Spettacolo, sul tema dell’audience da coinvolgere, sedurre, attirare, convertire in performers appassionati e neo-esperti restando amateurs. Ai programmatori e ai critici resta la responsabilità da professionisti. Agli scienziati la danza come scienza, tra muscoli e neuroni.

Immagine di anatomia digitale, un corpo che sospeso del cyber spazio
schermata per Trackers di Merce Cunningham 1991