Il dada colpisce ancora. Lo dice questo coro di allievi dell’Istituto Comprensivo “Albert Schweitzer” di Segrate (Milano) e “Rita Levi Montalcini” di Cernusco (Milano) sensibilissimi ed entusiasti agli insegnamenti storici e tecnici della loro docente Feuei Tola, artista di ricerca con al suo attivo mostre personali e collettive soprattutto in Italia e Spagna. In tempi recenti sono stati celebrati i 100 anni dalla nascita di quel movimento internazionale, affacciatosi a Zurigo, appunto nel 1916, con performance di poesia e arte, al cabaret Voltaire.
Corrente anti-arte perché si rivoltava – almeno tendenzialmente – contro ogni forma di oggetto da contemplare. Marcel Duchamp arrivò a concepire il passaggio dalla bellezza della differenza (basata sul gusto soggettivo e sull’interesse estetico) alla bellezza dell’indifferenza, tale perché non doveva colpire i sensi né provocare emozioni.
Come confermano anche questi giovanissimi e vivaci “dadaisti”, il gioco assieme alla casualità sono al centro delle performance di Kurt Schwitters, Jean/Hans Arp e gli altri. Gioco intelligente, creativo, brillante, come hanno capito bene questi ragazzi. Ed essi si sono messi alla prova facendo riferimento al reale modo di lavorare dei dadaisti. Non solo per quanto riguarda il collage o le combinazioni iconografiche; soprattutto per lo spirito sostanzialmente dissacratorio.
Hanno aggiunto, per fortuna, la loro visione rapita delle cose e della vita. Come dire che sono stati capaci di metterci del proprio. Insistere su Dada, a questo modo, è sempre utile alle società di oggi, addormentata e consumistica, ancora prima che vi si sovrapponesse la mazzata del Covid-19.
Gli allievi “dadaisti”:
Alzani Gabriele
Belloni Giacomo
Bonazzi Miguel
Buseddu Chantan
Gatti Francesco
Gigliotti Mariachiara
Lanzoni Gabriel
Mazzarini Viola
Pontreau Elodie
Pratomo Dylan
Santoro Leonardo
Sbrogio Bianca
Tanasa Drados