Un felicissimo connubio fra scultura e performance, realizzato dal texano Robert Wilson (1941) al Museo della Pietà Rondanini di Milano nell’ambito dell’edizione 2025 del Salone del Mobile, è l’installazione MOTHER.
Il regista delle luci
Robert Wilson è il regista delle luci. I suoi lavori incantano per la speciale costruzione narrativa – le luci protagoniste assieme alla drammaturgia – e con scelte di suono e musica di solito create ad hoc: si pensi a Einstein on the beach, lavoro sperimentale estremo del 1989, che si avvale del minimalismo del compositore statunitense Philip Glass.
MOTHER, installazione “teatrale”
L’installazione si giova del contributo musicale del compositore estone Arvo Pärt, ottantanovenne, con il suo Stabat Mater per voci e trio d’archi composto nel 1985, presentato nella nuova versione dell’Ensemble estone Vox Clamantis.
Wilson trasforma la sala dove la scultura di Michelangelo è conservata in un teatro. L’ambiente diventa teatrale: un sipario nero nasconde la scultura, il pubblico è seduto su panche di legno, le luci sono spente. Tutt’intorno un’aura mistica, come in un santuario.
Quando il sipario si apre e le prime note dello Stabat Mater inondano la sala, la luce arriva da una piccola finestra in alto, che appare come un foglio di carta bianca sul quale riscrivere il dolore di una madre, per poi posarsi lentamente sulla scultura.
La luce, bianca, si fa sempre più vivida e la madre e il figlio si rivelano nella loro interezza, mentre la struggente sintonia fra fasci di luce si fa grigia, violetta e, in sincronia, le note in crescendo di Pärt raggiungono l’acme. Poi le figure spariscono nell’oscurità e nel dolore mentre l’elemento scenografico di un masso bianco collocato su un piedistallo, alla destra del Cristo morto, viene esaltato da una metaforica luce rossa.
L’installazione di luce e la scultura danno vita a una performance di pura bellezza, dove le immagini parlano. Un potente lavoro di circa trenta minuti la cui la chiave di lettura è data dal concorso di estetica, arte, teatro che sembra completare un’opera che sembra incompiuta.
MOTHER, fino al 13 aprile, Museo della Pietà Rondanini, Milano
Robert Wilson: ideazione, luci, scene – Arvo Pärt: musica
Vox Clamantis: coro e trio di archi, direttore Jaan-Eik Tulve – La Risonanza: Coro e trio d’archi, direttore Fabio Bonizzoni
Produzione Change Performing Arts con Eesti Kontsert