The Chinese authorities reveal unpublished details that explain some aspects of the beginning of the pandemic but leave various questions unresolved.
After sabotaging – or at least obstructing – the investigation of the international commission wanted by the WHO, the Chinese medical authorities have released a report of about 200 pages on the truth about origins of the pandemic. It says that as early as December 2019 there were many cases of an unknown lethal flu.
Those affected by the disease had attended at least 28 grocery and live animal markets. On page 98 it is stated that at the beginning of December 69 types of animals (from rats to macaques), suspected of carrying the virus, had already been sampled by researchers. However, the tests had given negative results. This came out by back testing the archived samples, when Covid had reached epidemic dimensions.
https://edition.cnn.com/2021/05/25/china/covid-china-who-probe-intl-hnk/index.html
The first question posed by experts is why these data have been strenuously secreted and made public only now, after the international commission of inquiry has concluded its difficult investigation.
Secondly, it is difficult to believe that Wuhan authorities did not realize in December 2019 that mortality in the city, and then in the region, was rising dramatically. And yet the report makes no secret of the fact that in December 2019 the outpatient visits had increased by 40%.
Why not promptly inform the international community about the truth?
It is legitimate to ask why the WHO was not promptly informed of what was happening. The report justifies this omission by stating that it was in the months of the peak of the flu. Therefore, the large number of patients was supposedly caused by a particularly serious form of flu.
However, precise information is given on patient zero who was diagnosed with the disease on December 8: he had a relative who used to go to the markets in Wuhan where live animals were sold. Only a third of the first infected people frequented these markets. So, the exact origin of the epidemic remains uncertain.
However, on May 11, Anthony Fauci, known for his prudence and restraint, publicly stated that he was unsure of the natural origin of the virus. It is worth remembering that Nobel laureate Luc Montagnier from the beginning said he was sure that the virus had come out of a Wuhan laboratory, for some unknown reason. These statements, given the sources they come from, cast a very dense shadow over the truth about the origins of the pandemic.
La verità
Le autorità cinesi rivelano particolari inediti che spiegano alcuni aspetti dell’inizio della pandemia ma lasciano irrisolti vari interrogativi.
Dopo aver sabotato – o almeno ostacolato – l’inchiesta sul terreno della commissione internazionale voluta dall’OMS, le autorità mediche cinesi hanno rilasciato un report di circa 200 pagine sulle origini della pandemia. In esso si dice che già nel dicembre del 2019 si erano registrati molti casi di una influenza letale sconosciuta.
Le persone colpite dalla malattia avevano frequentato almeno 28 mercati di generi alimentari e di animali vivi. A pagina 98 si afferma che all’inizio di dicembre erano già stati campionati dai ricercatori 69 tipi di animali sospettati di essere portatori del virus, dai ratti ai macachi, ma gli esami avevano dato esito negativo. Ciò è risultato dai test retrospettivi effettuati sui campioni archiviati, quando il Covid aveva raggiunto dimensioni epidemiche.
https://edition.cnn.com/2021/05/25/china/covid-china-who-probe-intl-hnk/index.html
Il primo interrogativo posto dagli esperti è perché mai questi dati sono stati strenuamente secretati e resi pubblici solo adesso, dopo che la Commissione d’inchiesta internazionale ha concluso la sua difficile indagine.
In secondo luogo è difficile credere che le autorità di Wuhan non si siano accorte nel dicembre 2019 che la mortalità nella città, e poi nella regione, cresceva in maniera impressionante. E ancora il rapporto non fa mistero del fatto che sempre nel dicembre ’19 le visite ambulatoriali erano aumentate del 40%.
Perché non informare tempestivamente la comunità internazionale?
Legittimo chiedersi perché l’OMS non sia stata informata tempestivamente di ciò che stava accadendo. Il rapporto giustifica tale omissione affermando che si era nei mesi del picco dell’influenza e si pensò che il gran numero di malati fosse dovuto a una forma particolarmente grave di essa.
Informazioni precise vengono date, invece, sul paziente zero al quale la malattia fu diagnosticata l’8 dicembre e che aveva un parente frequentatore dei mercati di Wuhan dove si vendevano animali vivi. Solo un terzo dei primi contagiati frequentava tali mercati, cosicché l’individuazione esatta dell’origine dell’epidemia resta incerta.
L’11 maggio, però, Anthony Fauci, noto per la sua prudenza e moderazione, ha dichiarato pubblicamente di non essere sicuro dell’origine naturale del virus. Vale la pena ricordare che il premio Nobel Luc Montagnier fin dall’inizio si era detto sicuro che il virus fosse uscito da un laboratorio di Wuhan, per una qualche ragione sconosciuta. Affermazioni che, considerate le fonti da cui provengono, proiettano una fittissima ombra sulle origini della pandemia.