In questo momento, mentre in tutto il mondo si discute di riscaldamento globale e di decarbonizzazione il Costa Rica produce il 98% della sua corrente elettrica da fonti totalmente rinnovabili, come i fiumi, il vento e il sole. È il risultato di scelte fatte molti anni fa con una attenzione alla tutela ambientale che si può solo ammirare. Negli anni Sessanta e Settanta il Paese era sottoposto a una deforestazione selvaggia che è stata bloccata con provvedimenti coraggiosi ed efficaci. Già negli anni Ottanta le foreste avevano recuperato il 25% dello spazio perduto e, nel 2013, il 50%. Al tempo stesso venivano realizzati progetti di decarbonizzazione che hanno portato nel 2018 ai risultati di cui prima si diceva.
Il trasporto pubblico sarà il vero banco di prova di questa ambiziosa operazione. L’obiettivo che il Paese si è dato è quello di avere nei prossimi 15 anni il 25% di auto elettriche e il 70% di bus elettrici, per arrivare nel 2050 all’azzeramento completo dell’uso di energie fossili in ogni ambito. Sono state programmate grandi opere per il raggiungimento di questo traguardo, come la linea ferroviaria elettrica che dovrebbe collegare, entro il 2022, 15 delle città più importanti del Paese che si dispongono a raggera intorno alla capitale San José. Il punto dolente di questa trasformazione, ovviamente, è il costo economico e per questo il governo prevede la creazione di una «imposta verde» che deve essere ancora messa a punto.
Ciò che colpisce di più in questo «primato» costaricano è la partecipazione cosciente della grande massa della popolazione alla gara per la sostenibilità. Le piste ciclabili sono utilizzate quasi al 100%, i programmi scolastici prevedono uno spazio specifico per l’educazione al rispetto per l’ambiente e gruppi di giovani si organizzano per partecipare a concorsi internazionali indetti per risolvere determinati problemi, come ad esempio la destinazione delle acque reflue. Il Costa Rica dal 1949 ha rinunciato a tenere un esercito e ha ridotto a zero le spese militari. Le attività artistiche e culturali sono dignitosamente finanziate e il turismo è alimentato dalla eccezionale cura con la quale sono gestiti i grandi parchi pubblici e le bellezze naturali. Forse abbiamo qualcosa da imparare dai costaricani.