Il matrimonio felice tra Comune di Milano e Rigeneratori Immobiliari, matrimonio che sembrava indissolubile ed esente da qualsiasi avversità, si infrange sul bonus della Regione Lombardia, a favore degli edifici abbandonati o in rinnovo. Una misura che propone un extra dal 10 al 25% di cubatura.
Il Comune di Milano si oppone e vorrebbe che a godere di questo bonus siano solo gli edifici oltre la cerchia più esterna, quella tra la filovia 90/91 e la Tangenziale. Poi la minaccia dei ricorsi al TAR obbliga il Comune a una prudente ritirata.
Tutto bene per Coima/Pirellino
Tutti gli edifici eccetto quelli nel centro storico usufruiscono di un extra di cubatura del 10%. Si chiude così lo scontro con Coima di Manfredi Catella, il capofila e il più potente costruttore/rigeneratore di questo decennio. Anche l’operazione Coima/Pirellino a Porta Nuova rientra tra quelle che potrà godere dei benefici della legge regionale. Chi ne trae vantaggio saranno anche le società di assicurazione proprietarie dei molti immobili abbandonati, frutto di operazioni immobiliari tra i quali quelli di Salvatore Ligresti travolto dalla crisi del 2008.
Il caso esemplare di Tim/Telecom
La classifica tutta negativa di opere incompiute e edifici abbandonati è un’eredità ingombrante. Per sua fortuna Milano è molto lontana dai primi posti. Lo stesso può dirsi per le industrie e le attività in declino, grandi produttrici di edifici sottoutilizzati e in disuso. caso di Tim/Telecom che il sindaco Beppe Sala conosce bene, essendo stato il direttore acquisti di quella società.
Forse un’OPA da KKR, l’Ita/Alitalia
Tutte le consorelle – francesi, tedesche o americane – continuano a ridurre gli occupati anno dopo anno. Sarà così anche nel caso di Tim/Telecom. I conti li sta già facendo KKR che vuole lanciare un’OPA, un’offerta pubblica di acquisto. Cinquantamila dipendenti di cui 5000 in Lombardia, un 10% dell’occupazione totale che potrebbe ridursi se – come sembra – KKR rendesse la vecchia Tim/Telecom più competitiva. Questo vorrà dire edifici svuotati e abbandonati. Per fortuna Milano ha ormai poca Telecom, non molte sedi di Monte dei Paschi di Siena, altro caso macroscopico di riduzione di occupazione ed edifici da rinnovare. Inoltre: zero ILVA, ovvero succursali anche solo amministrative delle acciaierie di Taranto; zero Autostrade ex Benetton; e per fortuna anche zero di Ita/Alitalia. La ex compagnia di bandiera mantiene solo qualche diritto di atterraggio all’aeroporto di Linate ma gli occupati sono veramente pochi.
Lo sfaldamento totale di Fiat/Stellantis
Nessun pezzo sopravvissuto di Fiat/Stellantis è rimasto a Milano e persino tutte le aree deindustrializzate possedute da questo gruppo sono state riconvertite. Il conflitto che si è aperto e rapidamente chiuso tra costruttori/rigeneratori e Comune di Milano ha visto da una parte, Coima di Manfredi Catella, dall’altra Gianfranco Maran, ex assessore all’Urbanistica nella scorsa giunta e il sindaco Beppe Sala nel ruolo di pacificatore. Si evidenzia che, con il crescere dell’inflazione, la situazione si stia rapidamente deteriorando. La Regione Lombardia governata dal Centrodestra ha sfidato con parziale successo il Comune di Milano amministrato dal Centrosinistra. L’incertezza sul futuro spinge però tutti i protagonisti alla cautela e a un rapido accordo.