Il soft power costa caro

Collezione Gianni Mattioli Boccioni Dinamismo di un ciclista 1913; di Jackrosso - opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=61833693

La collezione Gianni Mattioli, la più importante al mondo sul Futurismo, sarà esposta al Museo del 900, dove si potranno ammirare ventisei opere su tela.

Gianni Mattioli era cugino di Fernanda Wittgens, prima donna direttrice della Pinacoteca di Brera.

Collezione Gianni Mattioli, il viaggio delle opere

Aperte le casse contenenti le opere, 142 milioni di euro il premio assicurativo. Il nipote del grande collezionista, don Giacomo Rossi, li ha concessi con generosità per cinque anni in comodato gratuito al Museo del 900. Arrivano da un viaggio in Russia, dopo la loro esposizione a Mosca e a S. Pietroburgo. Per una quarantina di anni sono rimaste al Guggenheim a Venezia.

Collezione Gianni Mattioli, il premio assicurativo

Il problema è già sul tavolo: cosa fare per conservare a Milano questo pezzo importantissimo della storia della città? Il premio assicurativo dice molto, sebbene probabilmente il loro valore sul libero mercato sarebbe probabilmente superiore di un buon 50%.

Cosa succede in Olanda con le opere d’arte

In contemporanea l’Olanda ha offerto 165 milioni di euro per un autoritratto di Rembrandt all’età di 36 anni realizzato nel 1636, posto in vendita dalla famiglia Rothschild che lo possedeva dal 1844. L’opera era stata notificata in Francia, le autorità si sono però dette disponibili alla vendita sul libero mercato, rinunciando al diritto di prelazione. Il parlamento olandese ha l’ultima parola per l’acquisto. Il Rijksmuseum ci metterà 10 milioni, la Rembrandt Association altri 15. Sono previste sottoscrizioni popolari. Nel frattempo è andata all’asta l’Afrodite di Hamilton, rimasta in possesso della nobile famiglia inglese per 250 anni. La statua di epoca imperiale risale al I-II secolo e venne acquistata a Roma durante un viaggio in Italia di un membro della nobile famiglia. Le dimensioni sono eccezionali, quasi due metri di altezza. Lo stato di conservazione è perfetto. Sotheby’s aveva stabilito una base d’asta da 2 a 3 milioni di sterline. Il prezzo di aggiudicazione è stato di 18,6.

Gli errori commessi

I valori delle opere importanti che la gente va a vedere nei musei sono saliti moltissimo. Non aver comprato negli anni passati opere i cui prezzi sembravano eccessivi sembra ora un errore terribile. L’esempio della collezione Torlonia di statuaria romana composta da più di 200 pezzi ai prezzi attuali avrebbe una quotazione astronomica. Solo negli anni Novanta la valutazione era ancora accessibile e la famiglia sembrava disponibile a una transazione.

Collezione Gianni Mattioli, il ruolo del Comune di Milano

Il problema della collezione Mattioli si porrà tra 5 anni. Nel passato il Comune di Milano aveva comperato la collezione Magda e Riccardo Jucker per 47 miliardi delle vecchie lire rateizzati, pagabili in sette anni. Ancora prima, nel 1952, per 130 milioni delle vecchie lire su impulso di Fernanda Wittgens, Milano si era aggiudicata la Pietà Rondanini di Michelangelo, contesissima tra Firenze, Roma e grandi musei americani che la volevano per sé. Il futurismo è stato un periodo d’oro. Tutto soft power a cui è difficile rinunciare.