Il Comune di Milano non ama i roditori, e non è il solo, certo. Sparge sulle aiuole, anche piccole, veleni ad effetto raccapricciante anche per Dario Argento. Tu vedi buttato a terra, come per caso, un cartellino. Se un piccolo soffio di vento non l’ha capovolto, puoi leggere: derattizzazione. E sai che quei poveracci, che vi incappano – brutti ma esseri viventi – lì trovano l’avvio per una morte atroce. Esisteranno rimedi alternativi, o no?
Spirito sadico all’ennesima potenza ma che dà apparente civiltà. Una batracomiomachia, di memoria omerica: il “mios” (da lì anche la parola mouse) è il topo che lotta con la rana (batra…ecc.). Ma qui non c’è lotta, non c’è singolar tenzone. C’è la vigliaccheria di “quei cosi con due piedi che fanno tanta pena” (secondo l’immagine di Guido Gozzano). E fanno pena. Più di quanto ne facciano i malcapitati roditori?
Gentili cinofili, se il vostro cane annusa o magari mangia erba infettata del potente veleno, sappiate che sarà stato ucciso dall’ente pubblico a cui appartenete. Se il vento ha sottratto quel cartellino alla vostra vista, oppure se esso non è stato apposto del tutto, al sadismo si aggiunge la beffa tragica. Ma non è finita. Su un albero vedi appeso
un foglietto di carta di circa cm. 13 per 18. Fondo tra bianco e giallino tenue. Non ci fai caso neanche se