Il corona virus sta terremotando la carriera dei politici italiani. Vincitori, vinti, i sondaggi non danno ancora completa ragione di quanto il mondo politico italiano non sia più quello di prima. In crescita il trio dei presidenti della Lombardia, Veneto, Emilia. Fontana, Zaia, Bonaccini sono diventati interlocutori costanti del governo e referenti privilegiati del presidente della repubblica Mattarella.
Ridimensionato Renzi, in costante se pur lenta risalita Zingaretti. In difficoltà Salvini non tanto per concorrenti esterni quanto per la crescita di statura politica di Fontana e Zaia. Non gli vengono perdonati ondeggiamenti tra politiche di rigore e lassiste. Fontana comunica con chiarezza, senza acuti, è moderato e anche deciso, prototipo del politico dimesso ma efficace. Appare in televisione con frequenza giornaliera ma non inquieta. Guida con autorevolezza una regione di dieci milioni di abitanti grande più della Svizzera o dell’Austria. Potrebbe essere il leader della Lega, ministro, o premier di un governo “del fare “ del Centrodestra. In caduta libera il sindaco Sala dopo il lancio dello sfortunato slogan “ Milano non si ferma “.
Quest’ accelerazione di fortune e sfortune che consuma consolidati patrimoni politici ha per causa prima una crisi globale che investe tutte le attività, a diverse delle quali impone cambiamenti radicali e ad altre semplicemente la chiusura.
Gli economisti non scommettono su un rimbalzo a V, sono più fiduciosi in una uscita lenta e penosa a L. Ci sarà tanta disoccupazione soprattutto per il ridimensionamento dei Servizi e del Terziario. Nel frattempo, l ‘esperienza del lavoro a distanza diventerà più comune, particolarmente nell’area metropolitana di Milano. I trasporti potrebbero essere meno intasati,meno pendolarismo e meno traffico.
Gli uffici anche se rivisitati con Open Space, divani, scrivanie sparse, tavole comuni di lavoro, si riveleranno un luogo di lavoro datato. Sono tipici del Novecento, di cui seguono ancora i modelli organizzativi. Si scoprirà in sostanza di avere già abbastanza uffici. Non sarà semplice spiegarlo, ad esempio,al sindaco Sala il quale, se vuole essere rieletto, dovrà fare un’operazione verità. Un esempio per tutti la”Città dello Sport” a San Siro dove veniva richiesto un indice di edificabilità dello 0,65, il doppio di quello normale.
Altro settore molto colpito dalla recessione e dai cambiamenti di abitudini. Non a caso, il milanese Grand Hotel Michelangelo è stato messo a disposizione della Protezione Civile per la convalescenza dei contagiati.
Altre settore in sofferenza è quello degli alloggi AirB&B. Meno turismo e meno viaggi di lavoro, più comunicazione a distanza e in remoto. Ma forse il fatto più importante sarà la fine dell’immigrazione nelle grandi aree metropolitane. Da questo punto di vista, si parlerà di una perdita di attrattività economica.
Grazie alla recessione, case e uffici costeranno meno. Un esempio per tutti. L’esempio milanese che segue vale per tutti. Solo pochi mesi fa il Comune di Milano mise all’asta il Pirellino dove avevano sede i proprio uffici dell’Urbanistica. Alla fine, tra offerte e controfferte in una battaglia spietata, se lo aggiudicò il Gruppo Coima di Catella per 184 milioni di Euro. Sconfitto di misura e profondamente dispiaciuto il gruppo delle famiglie Agnelli, Elkann e Borromeo. Potranno essere spuntati anche in futuro questi prezzi? Molto improbabile.