Carbonio, chimica e non solo
Un elemento chimico, una donna, un uomo, e un alieno. Intorno ad essi, a mo’ di controcanto, si aprono le divertenti descrizioni immaginifiche di “una voce” presente sul palco (lo stesso autore e regista) che riportano a quell’elemento chimico, che è alla base della vita.
Parliamo di Carbonio, quello della tavola degli elementi che è anche titolo del lavoro di Pier Lorenzo Pisano, tornato al Piccolo Teatro di Milano dopo il successo di pubblico dello scorso anno.
Lo spettacolo, vincitore del 56° Premio Riccione per il Teatro, sarà in tournée al Teatro Coliseo di Buenos Aires dal 3 al 5 marzo, nell’ambito del FIBA-Festival Internacional de Buenos Aires.
La scena, gli attori
La scenografia minimalista e dinamica di Carbonio, firmata da Marco Rossi, introduce immediatamente nel cuore della pièce. Lei e Lui, senza nome, simbolo dell’inutilità dell’identificazione, sono all’interno della scena, rappresentano l’umanità intera. I due dialogano al chiuso di un cilindro calato dall’alto, ma visibili, intorno a un tavolo tondo. Sono seduti su poltrone che si muovono su un binario posto alla base della scena. Siamo nel corso di un interrogatorio dal quale emergerà l’utile, egoistica menzogna – e il prezzo che tutti pagheranno – e anche la scoperta dell’inganno.
Federica Fracassi e Mario Pirrello sono l’una la scienziata che indaga su un incontro ravvicinato del terzo tipo, documentato da molti testimoni, e l’altro l’uomo che ne è stato protagonista. Lei e Lui, semplicemente e la realtà indicibile che Lui nasconde.
Da Carbonio alle diversità
Carbonio è un lavoro che si apre su più versanti. La chimica è il pretesto e il carbonio, l’elemento senza il quale non c’è vita sul nostro pianeta, è utile per definire tutto il resto, per differenza. Dalla diversità emerge prima la paura, poi l’attrazione, ma si attraversa l’egoismo, perché l’uomo, animale dotato di intelletto, non differisce rispetto a buona parte della fauna terrestre. Prima salva se stesso. E da questo primigenio senso di autoconservazione e autocompiacimento scaturiscono i rimandi del testo alla sonda Voyager e al Disco d’Oro inviato nello spazio. Come a dire: ci presentiamo a voi, esseri alieni, e tutto questo è opera nostra.
L’uomo debole
Prodotto dal Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa, Carbonio è un testo che sviscera le debolezze dell’uomo, fragile di fronte a ciò che non conosce e teme. Debolezze che, per difesa o utilità, possono trasformarsi in strumenti di aggressione.
Il racconto si muove su due registri che si alternano: da un lato dialoghi serrati e ansiogeni, dall’altro le incursioni (anche ironiche) della voce in campo. L’incastro fra i due ritmi di regia è efficace perché sono molto convincenti i due eccezionali interpreti, Federica Fracassi e Mario Pirrello, entrambi sempre entro le righe dei rispettivi ruoli. C’è anche l’alieno, una presenza fugace, curiosa e grottesca. Non troppo diversa da certi umani.
Carbonio, scritto e diretto da Pier Lorenzo Pisano; con Federica Fracassi, Mario Pirrello e Pier Lorenzo Pisano; scene di Marco Rossi; luci da Gianni Staropoli; costumi di Raffaella Toni. Produzione Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa.
Teatro Studio Melato, fino al 26 febbraio.
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