“Codice rosso per l’umanità”, così si esprime António Guterres, Segretario Generale dell’ONU. L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha reso pubblico in questi giorni il rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). Pare che il cambiamento climatico sia in marcia, persino in modo irreversibile. Si contrastano così in maniera sempre più energiche le interferenze distruttive dell’uomo sull’ambiente come se questo non gli appartenesse, e così lo ha depredato, sfruttato, mutato, cancellato.
Onore a Ólafur Elíasson, artista di origini islandesi, per averci regalato un paradisiaco ambiente, dove tutto può convivere, in perfetto equilibrio. Un grido arrivato da Basilea con la sua installazione LIFE, con buona pace dei grandi del mondo e delle loro parole, solo parole.
Il cambiamento climatico e il mondo di Ballard
Sopravvivere all’Equatore dove la temperatura tocca gli ottanta gradi Celsius non è possibile neppure nelle fantasie romanzesche. Vale la pena ricordare lo scrittore inglese James Graham Ballard (1930 – 2009) provocatorio autore e il suo racconto The Drowned World del 1962; in Italia l’anno dopo presso Mondadori con il titolo Il mondo sommerso. Negli anni in cui il libro esce era assai difficile immaginare che il meraviglioso mondo della scienza e della tecnologia sarebbe stato capace di diventare una minaccia per la vita stessa. Basterà pensare alle produzioni su larga scala, industrie energivore, comfort per le abitazioni, automobili spaziose e comode, alimenti confezionati, frutta e verdura tutta uguale e di dimensioni aumentate. In una parola, l’industria del consumo. E mentre tutto ciò avviene di fronte agli occhi ingolositi e curiosi degli europei, si consuma l’antipasto della decadenza dell’umanità. Sessanta anni dopo, l’ingordigia umana si sublima in una catastrofe annunciata.
Le paludi e gli animali de “Il mondo sommerso”
Nel mondo sommerso descritto da Ballard alcuni ricercatori, come il protagonista Robert Kerans e il collega Bodkin, studiano i tornado che si formano dai vortici di aria caldissima della palude, la cui durata è stranamente molto breve. Ma i risultati delle loro ricerche sembrano non essere di grande interesse per gli analisti della stazione situata in Groenlandia. Perciò il dettaglio non trascurabile della dimensione aumentata delle zanzare – grandi come libellule – e dei giganteschi ragni acquatici, risultava importante per approfondire le problematiche del cambiamento.
Il paesaggio è un mare di acqua: gli edifici sono sommersi fino al sesto piano, le automobili sono sostituite da catamarani, attraccati nelle vicinanze dei palazzi del ventesimo secolo che convivono con le gimnosperme del triassico. Lo scioglimento dei ghiacciai è una realtà. Kerans osserva il sole bruciante, più simile ad un’ellisse dai contorni sgranati che ad una sfera fiammeggiante. La temperatura, insopportabile già a metà giornata, impone di anticipare il lavoro alle prime ore dell’alba.
L’Europa disabitata
Il luogo è l’Europa: ridotta a un insieme di lagune. Su queste si affacciano disabitate città, rimaste senza acqua potabile, sommerse, contaminate da radiazioni, indistinguibili l’una dall’altra. Londra. Parigi. Berlino: tutte egualmente sott’acqua. Kerans e le squadre militari impegnate in una osservazione perlustrativa sono fra i pochi abitanti di una giungla-palude. Alcuni vivono in ciò che resta degli alberghi di lusso, altri in ruderi di costruzioni coperti da anni di muffe, protetti da gabbie di rete contro svolazzanti pipistrelli divenuti enormi abitanti delle trapassate metropoli.
Il rallentamento del metabolismo umano è il segnale dell’adattamento, della metamorfosi a cui sta andando incontro l’uomo. Riservatezza, isolamento ne sono chiari sintomi che coinvolgono anche i ricercatori. Se le acque della immensa laguna europea aumentano di livello e le temperature crescono, non resta che abbandonare quelle terre immerse, lasciando i pochi uomini, irriducibili malnutriti e ammalati, all’inevitabile destino. La base di Camp Byrd richiama tutti a casa: le ispezioni cartografiche sono un’inutile perdita di tempo.
Le catastrofi annunciate, il cambiamento climatico
La storia è solo all’inizio e ai lettori non deve essere negato il piacere della scoperta. Si tratta di catastrofi annunciate. Ricordiamo i messaggi del movimento no global, il cosiddetto “popolo di Seattle” al G8 di Genova. E anche i dimenticati segnali di attenzione, circoscritti e autorevoli, di uomini di scienza che ci hanno messo in guardia sul cambiamento climatico: attenzione, le attività umane saranno la causa della distruzione. Che è un’autodistruzione.
UNO and global warming, and the fantasy’s contribution
“Red code for humanity”, said António Guterres, UN Secretary General. The United Nations organization has just published the Intergovernmental Panel’s report on Climate Change (IPCC). Climate change is likely on the march, in a steady and decisive way, eventually. In this way the destructive interference of mankind on the environment is countered quite vigorously. Unfortunately, man behaviours as if he weren’t part of the world, consequently plundering, exploiting, changing, cancelling it.
Honour to Ólafur Elíasson, an artist of Icelandic origins, for having created a heavenly environment, where everything can coexist, in perfect balance. A cry arrived to us from Basel where its LIFE installation was on display, since he was well aware that the mighty of the world just tell words far from facts.
Climate change and Ballard’s world
Surviving at the Equator where the temperature reaches eighty degrees Celsius is not possible even in fictional fantasies. It is worth mentioning the English provocative writer James Graham Ballard (1930 – 2009) and his 1962 short story tiled The Drowned World (Italian edition, in 1963 by Mondadori). At that time it was very difficult to imagine that the wonderful world of science and technology would easily become a threat to life itself. Just think of large-scale production, energy-intensive industries, comfort for homes, spacious and comfortable cars, packaged foods, fruit and vegetables all the same and of increased size. In a word, the consumer industry. A phenomenon which stimulated the greedy and curious eyes of Europeans and which at the same time meant the appetiser of humanity’s decadence. Sixty years later, human greed would be sublimated into an announced catastrophe.
The swamps and the animals of “The Drowned World”
In the underwater world described by Ballard, researchers such as the protagonist Robert Kerans and his colleague Bodkin study the tornadoes caused by the swamp’s whirlpools of hot air, which doo not last long. But the results of their research do not seem to be of great interest for the analysts of the station located in Greenland. Therefore, mosquitoes’ increased size – as large as dragonflies – and the huge aquatic spiders, were investigated in relation to the problems of change.
The landscape is a sea of water: the buildings are submerged up to the sixth floor, the cars are replaced by catamarans, moored near the twentieth-century buildings that coexist with the Triassic gymnosperms. The glaciers melting is simply reality. Kerans observes the burning sun, which is likely an ellipse with grainy edges than a flaming sphere. The temperature, unbearable already in the middle of the day, makes it necessary to anticipate the work in the early hours of dawn.
The uninhabited Europe
Europe is the scene of the story: reduced to a set of lagoons which overlook the uninhabited cities, drinking water left, and also they are submerged, contaminated by radiation, so that you can’t distinguish one form the other. London. Paris. Berlin: they are all underwater. Kerans and the military teams engaged to investigating are among the few inhabitants of a jungle-swamp. Some live in what remains of luxury hotels, others in ruined buildings covered by rotten mold, protected by mesh cages against fluttering bats that have become enormous inhabitants of the past metropolises.
The slowing down of human metabolism is the sign of adaptation, of the metamorphosis that man is undergoing. Confidentiality, isolation are clear symptoms that also involve researchers. As the waters of the immense European lagoon increase and temperatures rise, all you can do is to abandon those immersed lands, leaving the few irreducible malnourished and sick men to the expected fate. Camp Byrd base calls everyone home: cartographic inspections are an unnecessary waste of time.
The disasters announced and the climate change
We know that the story is only at the beginning and readers should not be denied the pleasure of discovery. You deal with announced disasters. We remember all the messages of the no global movement, the so-called “Seattle people” at the Genoa G8, in 2001. Also everyone keeps in mind the limited and authoritative warnings that some men of science addressed to us: let’s pay attention, human activities will be the cause of destruction. Of self-destruction.