(seconda parte- qui la prima)
La Fonderia Teatrale Limone – Moncalieri (2003)
Alla base del progetto di recupero dell’ex Fonderia Limone, imponente struttura industriale di fine ‘800, vi è la volontà di contrastare l’evidente stato di degrado e di progressivo abbandono nel quale versava da anni la fabbrica, attiva fino agli anni ’60 nella produzione di ghisa e alluminio.
Attraverso un approccio progettuale significativo, e grazie alla collaborazione con il Teatro Stabile di Torino, si è riconvertita la storica industria metallurgica in un centro polifunzionale per attività teatrali, restituendola così alla città.
La memoria del luogo è tutelata attraverso il recupero di parte della struttura per mezzo di un’operazione di restauro, che ha previsto il mantenimento della ciminiera come landmark, simbolo dell’intero impianto.
La Fondazione Panificio Cerere – Roma (2004)
Importante esempio di archeologia industriale romana, la struttura viene realizzata nel 1905 su progetto dell’ingegnere Satti, diventando il principale luogo di diffusione di pasta della Capitale. Durante gli anni ‘60 la produzione viene interrotta e dal 1970 la struttura ospita le botteghe dei giovani artisti della città.
Dal 2004 parte il lungo e graduale processo di riconversione e recupero degli spazi della ex semoleria romana, la cui volontà è quella di non cancellare la memoria dell’edificio, lasciando convivere le nuove funzioni culturali con i resti archeologici dell’industria, mettendo in risalto gli elementi originali della struttura: colonnine in ghisa, pavimenti in cemento e parte dei macchinari.
Questo è possibile grazie ai numerosi linguaggi dell’architettura, che restituisce al patrimonio archeologico industriale italiano una nuova destinazione e, quindi, una nuova capacità di trasmissione.