Niente jedi o sith, solo un impero fascista e uomini e donne che cercano la libertà ogniuno a modo suo.
Per la prima volta nella saga di Guerre stellari non è la forza o il lato oscuro a rubare tutta l’attenzione. E’ la storia della complicata e sofferta nascita di una rivoluzione. Storia di un’oppressione che incontra una forza disperata e fatta di tante vicende personali che si saldano in un unico scopo. Prima che questo diventi una vera resistenza ci vorranno imprese disperate, azioni coraggiose e perdite, gravi perdite.
E’ anche una storia di politica ad alti livelli, manipolatori spregiudicati per uno scopo più alto e piani complicati. Poi ci sono giovani ragazzi idealisti, ingenui robottini dai cicalini familiari.
Un giovane disilluso e con una vita complicata e dalle abilità nascoste deve fare una scelta tra salvarsi da solo o far parte di una legione di ribelli. non è una scelta facile o ricreativa ma deve maturare pian piano sotto i colpi sempre più pesanti di un potere che sente avvicinarsi la propria fine.
Al contempo solerti funzionari del sistema imperiale cercano di capire se la propria vita abbia senso.
Inaspettatamente, questa serie, riaccende la fiamma dell’interesse verso questo franchise. quasi più del famigerato mandaloriano. Il motivo di questo interesse potrebbe risiedere nella ben concertata sceneggiatura fatta contemporaneamente di eventi epocali e piccole vite di singole persone che si influenzano continuamente.
La sensazione è che non ci siano eroi senza macchia o inarrivabili monaci guerrieri dai super poteri ma l’umana e irreprimibile esigenza di libertà.