Alexander Ekman (Stoccolma 1984), si è formato alla scuola del Royal Swedish Ballet, dove poi è entrato sedicenne. Ha danzato nel Nederlands Dans Theater junior e nel Cullberg Ballet. La chiamata coreografica è arrivata presto, a 21 anni.
Nel 2010 ha creato Cacti, un pezzo entrato in repertorio anche al Balletto dell’Opera di Roma.
I lavori per cui è più noto sono un Lago dei cigni/Swan Lake immerso in 5000 litri d’acqua e Play per la compagnia di balletto dell’Opéra de Paris.
Le sue creazioni sono state accolte ai Ballets de Monte-Carlo, alla Semperoper Dresden (A Midnigt’s Summer Dream/ Sogno di una notte d’estate), al Norwegian National Ballet (Swan Lake), al Nederlands Dans Theater, al Boston Ballet, al Wiener Staatsballett, alla Sydney Dance Company, al São Paulo City Ballet.
Cacti, che Eleonora Abbagnato ha voluto importare a Roma, con 16 ballerini issati su bianche pedane, è un pezzo colto e spiritoso, “una parodia dei cliché della danza moderna e dello sguardo dei critici sulla danza stessa, su cosa secondo loro gli spettatori devono vedere o no”, dice Ekman stesso, che ha giocato con la parola e con i corpi tra cadute, scontri, fughe, in mezzo a una piccola foresta pungente di cactus, mantenendo ben vigile quindi anche l’attenzione del pubblico, sempre con il fiato sospeso, come i ballerini.
Swan Lake di Alexander Ekman
Play di Alexander Ekman
Cow di Alexander Ekman