La crisi economica dopo il Coronavirus
La pandemia non ha introdotto e non introdurrà alcun cambiamento nella società e nell’economia planetaria, che si affaccia su una crisi economica dopo il Coronavirus.
Piuttosto accentuerà tendenze già in atto e condurrà a dualismi che la storia ha già conosciuto. Il primo dualismo sarà causato dall’enorme divario che si consoliderà fra i ricchi e i poveri. Ai giorni nostri l’epidemia ha portato a una contrazione dei consumi e degli investimenti. La conseguenza? Chi gestiva attività artigianali o commerciali senza grandi margini, e viveva appena sopra il livello della sussistenza, è scivolato sotto di essa e non può sperare per i propri figli un tenore di vita eguale a quello di cui ha goduto.
Inutile quindi chiedersi il perché del tracollo demografico. Milioni di persone della parte inferiore della società rischiano la disoccupazione. Di questo sono complici il progresso dell’automazione, internet, etc, e le delocalizzazioni in Cina, in India e in altri Paesi poverissimi.
Guardando verso l’alto della piramide sociale, invece, vediamo la grande finanza. Questa, già ingrassata dalla riduzione dei costi di produzione negli ultimi 40 anni, potrà permettersi di avere in casa una forza lavoro a basso costo, abbondante – anche grazie all’immigrazione – e obbediente.
Perturbazioni nell’alta finanza?
Il comparto delle attività finanziarie è quello che guadagnerà di più. Chi lavora prendendo in prestito e «riprestando» denaro usufruirà del generoso supporto delle banche centrali che, per evitare rivolte sociali, stanno erogando trilioni di dollari e euro alle banche a tasso zero. Le banche li «gireranno» agli investitori, ma non a tasso zero, incassando interessi senza alcun rischio. Oppure compreranno buoni del tesoro che andranno a gonfiare ancora di più i debiti pubblici.
Inutile dire che per i mercati finanziari il Covid è stata una vera e propria benedizione e nelle più importanti borse del mondo si attende l’alta marea di denaro che sta per arrivare. Ma come è possibile che i valori delle azioni in borsa aumentino mentre i guadagni delle società che dovrebbero stare alle spalle delle azioni vanno in picchiata come meteoriti?
La risposta – un po’ evasiva – è che i mercati guardano al futuro, cioè a quel 2021 in cui il mercato azionario beneficerà del cosiddetto «rimbalzo». Che è come dire che si compra pagando molto, anche quando ciò che si acquista non ha valore, e si aspetta che lo acquisisca. Ma non è sempre andata così.
Le «bolle azionarie», invece, si sono spesso accompagnate a crisi drammatiche dell’economia reale, che potrebbe essere a breve investita da una crisi economica dopo il Coronavirus.